Napoli-Lecce chiude questa stagione, il Lecce sta già con la testa alla prossima
I giallorossi sprecano tanto e non riescono a imbeccare Almqvist. Al Maradona possono fare di più ma sono troppi gli errori sotto porta
Finisce al Maradona di Napoli il secondo campionato consecutivo del Lecce in Serie A e gli uomini di Luca Gotti conquistano un meritato punto in uno stadio da sempre ostico e contro una squadra che aveva ancora da chiedere alla stagione l'ultimo posto per qualificarsi in Conference League.
Dopo le sconfitte patite contro Udinese e Atalanta, il Lecce gioca una partita attenta nell'ultima della stagione e non vuole chiudere con un'altra battuta d'arresto. Gotti promuove Berisha trequartista dietro a Krstovic, riporta Almqvist sulla fascia destra e mantiene inalterata la struttura difensiva con Gallo e Gendrey esterni, Pongracic e Baschirotto centrali e Dorgu ala sinistra.
È un Lecce che piace nei primi quarantacinque minuti: contiene e riparte pericolosamente, sfiora anche la marcatura, scheggia il palo alla sinistra di Meret con Dorgu, sfiora la rete con una conclusione di Berisha deviata a fil di palo e subisce poco il grande possesso palla dei padroni di casa limitandone la pericolosità.
Quello che balza all'occhio anche in questa partita, però, è l'incapacità della squadra di servire Almqvist in velocità: è un “refrain” che ci ha accompagnato per tutta la stagione. È come se i calciatori non si rendano conto dell'arma in loro possesso, soprattutto quando lo svedese ha campo a disposizione: quattro volte è partito fortissimo ma il compagno tre volte ha scelto un'altra soluzione.
Nell'unica volta in cui Gendrey ha deciso di lanciarlo, Pontus, dopo essersi “bevuto” Olivera, diretto marcatore, ha messo il rimorchio (Berisha) nella condizione di battere a rete a colpo sicuro, e il giovane albanese avrebbe anche segnato se il suo tiro non fosse stato sfiorato all'ultimo istante da un difensore. Riflettendoci, è un vero peccato che le abilità di Almqvist non vengano sfruttate a dovere e, se il Lecce dovesse riuscire a riconfermarlo anche per la prossima stagione, ci auguriamo che Gotti inizi a lavorare anche per migliorare quest'aspetto della fase offensiva giallorossa.
Nel secondo tempo, il Napoli per una decina di minuti ha attaccato con più convinzione, mettendo anche in difficoltà Pongracic e soci, ma un ottimo Falcone e i pali hanno impedito agli “azzurri” di trovare la via della rete. Caldara le ha provate tutte, alla fine ha messo in campo anche Osimhen, ma il risultato, tra i fischi del Maradona ai propri beniamini, non si è sbloccato.
Ora il Lecce attenderà i risultati delle partite serali, mentre vi scriviamo non sono ancora iniziate, per sapere se sarà riuscito a conquistare il tredicesimo posto oppure no. Sappiamo che il piazzamento finale farà finire più o meno denaro nelle casse dell'U.S. Lecce e di conseguenza una parte di quei soldi andranno a rimpinguare il premio salvezza già pattuito tra squadra e società.
Ora ci sarà il “rompete le righe” e i calciatori, tecnici e preparatori si godranno il meritato riposo (a parte coloro che raggiungeranno le rispettive nazionali) dopo una stagione in cui, pur con qualche patema, il risultato è stato raggiunto con largo anticipo.
All'apertura del mercato manca poco più di un mese, ma chiaramente i contatti per migliorare la squadra sono già avviati. Dalle indiscrezioni si ripartirà con Gotti e dal 4-2-3-1, sistema che non differisce moltissimo dal 4-3-3, di conseguenza gli “aggiustamenti” mirati in fase di calciomercato non dovrebbero essere molti.
Riguardo alle “uscite”, il Presidente ha detto che per lui possono rimanere tutti i ragazzi che hanno composto la rosa in quest'annata sportiva, che non c'è necessità di vendere nessuno a meno che non giungano offerte irrinunciabili per il singolo e per l'U.S. Lecce.