Girone d'andata super, ma che rabbia sotto porta! Lecce-Cagliari lascia l'amaro in bocca
L’editoriale di Francesco Romano su Lecce-Cagliari 1-1 andata in scena ieri al "Via del Mare"
Girone d’andata concluso. E’ giunta l’ora di tirare la prima linea di questo campionato di Serie A del Lecce. Ventuno punti in diciannove partite sono un super bottino per una squadra che punta alla salvezza, tredicesima posizione e a +7 dalla terz’ultima. Alzi la mano chi ad inizio stagione avrebbe firmato una situazione di questo genere: l’avrebbero alzata tutti, nessuno escluso.
Ora inizia un nuovo campionato
Complimenti a Roberto D’Aversa e al suo staff per il grande lavoro, complimenti alla squadra. Bravi Sticchi Damiani, Liguori, Silvia e Dario Carofalo e tutti gli altri soci. Chapeau a Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera. Da oggi, però, inizia un nuovo campionato: bisogna azzerare tutto perché sarà fondamentale non sentirsi sazi ma affamati di punti, di vittorie e specialmente di gol.
Certo, i gol, perché questa squadra per quanto produce non porta spesso e volentieri il risultato a casa. Diverse partite giocate alla grande sotto l’aspetto tecnico e dinamico, sono dovute essere state declassate nella casella “occasione persa” perché in porta difficilmente la palla riusciamo a metterla dentro.
La partita di ieri giocata contro il Cagliari (non uno squadrone, ma decisamente un club alla nostra portata) è stata ancora una volta la classica “occasione persa”. Il Lecce ieri ha prodotto una quantità industriale di palle gol (sia nel primo e sia nel secondo) che non sono state trasformate, impacchettate e confezionate a dovere in rete. Un vero peccato.
Quanti punti in più avremmo avuto in questo girone di andata se avessimo costretto i portieri avversari a chinarsi a raccogliere la palla da dentro la porta? Decisamente qualcosa in più degli ottimi ventuno punti.
Cercare maggiore cinismo
Sotto questo aspetto D’Aversa dovrà intervenire: davanti alla porta non bisogna andare con sufficienza, occorre essere come uno squalo che azzanna quando sente l’odore del sangue. Ieri il Cagliari non è stato “cattivo” nel far male ai giallorossi nel momento di difficoltà, ma in Serie A ci sono altre squadre di qualità che non avrebbero perdonato nulla.
Noi siamo il “piccolo” Lecce (ricordiamocelo sempre) e quelle azioni che riusciamo a produrre dobbiamo farle nostre insaccando la palla in rete (non ci sono scuse). L’1-0 a volte non basta, partite come quella di ieri devono essere “ammazzate” quanto prima perché il gol (fortunato o non fortunato, Var o non Var) l’avversario corre il rischio sempre di farlo.
Bisogna avere il coraggio di osare, anche sull’1-1: passare con le due punte per provare a inginocchiare il Cagliari (non l’Inter) si poteva fare. Diverse partite, in questo girone d’andata, sono state ribaltate con vittorie o pareggi clamorosi grazie alle due punte schierate negli ultimi quindici minuti. Roberto D’Aversa lo sa, non ne abbiamo dubbi. Deve solo crederci, proprio come i suoi ragazzi quando si troveranno nelle prossime partite davanti alla porta: l’obiettivo è buttare la palla dentro, perché solo così ci si può salvare. Non esistono altre strade.