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Sticchi Damiani: "Mai preso un euro dal Lecce. La politica dell'odio fa perdere entusiasmo"

Le parole del presidente giallorosso dalla sala stampa dello stadio "Via del Mare"

Pierpaolo Verri /
Sticchi Damiani
Sticchi Damiani

Le parole del presidente giallorosso dalla sala stampa dello stadio "Via del Mare"

Pierpaolo Verri /

Saverio Sticchi Damiani ha parlato ai microfoni della sala stampa del “ Via del Mare ”. Queste le dichiarazioni del presidente giallorosso, che ha spaziato a 360° fra gli aspetti relativi al campo, al calciomercato e alla politica societaria.

  • Donazione all'ASL

    Siamo riusciti a raccogliere una somma significativa per regalare alla nostra ASL un macchinario fondamentale per la refutazione e per la prevenzione oncologica. E' un regalo che fa il Lecce ed è una delle tante cose che stiamo facendo a favore del nostro territorio. 

  • Aiutare il Lecce

    Chiedo l'aiuto a tutti coloro che vogliono bene al Lecce di difenderci da chi cosparge odio. Non deve essere minacciata la nostra serenità. Sono parole forti le mie, ma circoscritte a chi sta provando a fare questo. 

  • Centro sportivo

    Il Comune di Martignano sta lavorando tantissimo con dei tempi velocissimi, anche con il direttore generale Mercadante. 

  • Fiducia

    Sono sicuro che quest'anno abbiamo costruito una squadra che può darci soddisfazione, se la tuteliamo e le vogliamo bene. Sul tema del mercato Corvino è un volpone, conosce i tempi del mercato. Non si fa prendere dal panico, a volte corre il rischio che qualcosa possa non perfezionarsi e se ne assume la responsabilità. Ci sarebbe piaciuto avere certi giocatori sin dall'inizio ed essere più competitivi, ma il mercato ci impone anche di aspettare. Ora ci presentiamo alla sfida con il Cagliari, ma nelle prime due partite a me la squadra è piaciuta tantissimo. La squadra vista la prima mezz'ora contro l'Atalanta vorrei vederla sempre. I ragazzi in questo momento vanno aiutati, non si aspettavano di ricevere valutazioni così pesanti dopo appena due partite. 

  • Monte ingaggi

    Quando il direttore parla di 15 milioni per il monte ingaggi si riferisce al dato di partenza dei calciatori della prima squadra. Quella cifra nel corso del campionato poi aumenta per i bonus. In caso di salvezza prevediamo sempre premi individuali e di squadra. Il direttore poi nei 15 milioni non conta gli stipendi dell'allenatore e dei suoi collaboratori, poi c'è il suo stipendio, quello di Trinchera ecc. Ma quel dato fa capire la bontà del lavoro che facciamo qui. 

  • Perché il Lecce non osa nonostante le plusvalenze?

    Noi osiamo da Lecce. I soldi rimangono sempre nel club e alla prima occasione utile verranno investiti con qualche trovata del nostro direttore. 

  • La questione stadio

    Tra poco inizieranno le gare per i lavori. Porrò la condizione che i lavori vengano fatti senza ridurre la capienza dello stadio. Non dipende esclusivamente da me, ma difenderò al massimo la capienza piena, utilizzando le estati per i lavori più invasivi. 

  • Il budget per il mercato

    Con Corvino abbiamo un'affinità forte, con il lavoro dell'area tecnica il club si è strutturato, non ci siamo mai detti un totale per il budget. Se io devo fare tre operazioni è inutile che dica che ci sono trenta milioni di budget, vuol dire che in quel modo lo sto autorizzando a spendere 10 milioni a giocatore, ma un giocatore di questo tipo prende almeno 1,5 milioni di ingaggio. Tutto è legato a quello che bisogna fare, il direttore sa bene che se c'è la possibilità di prendere un giocatore con un ingaggio in linea con gli altri allora la sfruttiamo. Se un giocatore che vale due ci viene proposto a cinque, pur potendo spenderne cinque non lo prendiamo. Non abbiamo un budget, abbiamo un confronto sulle singole operazioni. 

  • Messaggio ai tifosi

    Rassicuro i tifosi. Il Lecce è sempre vigile. Sul mercato quello che c'era da fare lo abbiamo fatto. Ma siamo vigili sempre, a mercato aperto o a mercato chiuso. Quando c'è la possibilità di fare un'operazione da Lecce, anche importante a livello economico, la faremo. Ma devono essere soldi spesi bene. 

  • Strategia in entrata

    Il fatto che oggi si sia venduto Gendrey incassando 7,5 milioni non vuol dire che il direttore per soddisfare le aspettative di chiunque deve prendere e buttare questi soldi sul mercato. Li mette sul mercato se ci sono operazioni intelligenti, da Lecce. Sarebbe più facile prendere tre o quattro nomi a effetto sprecando i soldi. Investiamo i soldi sono a fronte di operazioni intelligenti, questa scelta può essere oggetto di critiche o incomprensioni, ma quei 7,5 milioni restano nelle casse del Lecce e alla prima occasioni verranno spesi. Giocatori di nome, in cerca di contratti, ce ne sono quanti ne vogliamo. Ma faremmo dei danni. A gennaio scorso abbiamo venduto Strefezza e preso Pierotti, il mercato in quel momento non offriva opportunità da Lecce e il direttore disse che preferiva non fare niente anziché buttare i soldi su chi non dava valore tecnico. E' una scelta impopolare e aziendalista.

  • Alzare l'asticella

    Non vuol dire che se lo scorso anno ci siamo salvati a tre giornate dalla fine quest'anno dobbiamo puntare all'Europa League. Secondo noi quest'anno sono arrivati in serie A club molto strutturati. Tutto questo renderà la corsa salvezza più difficile. Per cui, se determinate cose lo scorso anno potevano bastare per salvarsi, quest'anno possono non essere sufficienti. Motivo per cui stiamo cercando di dare una squadra all'allenatore che nella nostra testa possa essere più attrezzata rispetto all'anno scorso. Grazie agli undici acquisti che abbiamo fatto oggi abbiamo tante più alternative. In ogni ruolo ci sono giocatori di prima fascia, tutti potenziali titolari. Crediamo di aver dato all'allenatore una gamma di scelte molto più ampia. 

  • Mercato in entrata

    Tutte le operazioni hanno un significato. La situazione di Rebic è stata approfondita, anche a livello fisico e medico. Ma questo vale per tutti. Aspettiamo di formalizzare l'operazione, ma anche su Bonifazi abbiamo riflettuto attentamente. Sono calciatori che vengono da un percorso che ha risolto le loro criticità. Secondo noi il loro percorso legato agli infortuni è stato risolto. 

  • Rebic

    Per sostituire Piccoli abbiamo preso Rebic. Ve lo racconterà il direttore, su di lui siamo stati quasi un mese. A inizio mercato sembrava impossibile portarlo qui. Una trattativa così importante è stata condotta senza che nessuno sapesse nulla, vuol dire che il club lavora in una certa maniera. Lo hanno appreso tutti dai nostri canali ufficiali. 

  • Offerte rifiutate

    Noi non abbiamo voglia di dare nessuno. Abbiamo chiuso sul nascere tante interlocuzioni, non a caso abbiamo tenuto praticamente tutti. Abbiamo perso Pongracic, Gendrey e Blin, che era alla fine di un percorso. Abbiamo trovato un giocatore come Pierret che per noi ha grandissime potenzialità. Ma la squadra è rimasta inalterata. Per fine prestito è andato via Almqvist, e lo abbiamo voluto sostituire con una nuova versione di Dorgu. L'allenatore ci ha detto che Gallo e Dorgu devono stare in campo insieme e avanzando Dorgu è come avere un nuovo acquisto. Nella visione del club tenere Dorgu e Gallo in una stessa posizione ad alternarsi rappresenta uno spreco. Piccoli invece è tornato all'Atalanta, non ce la siamo sentita di riscattarlo a 12 milioni. 

  • Pongracic

    Per la stessa cifra lo avevamo venduto al Rennes. A fine dello scorso campionato ci ha detto apertamente che a noi doveva tutto. Prima di venire a Lecce giocava poco, aveva avuto dei problemi. Non giocava 35 partite in un anno da non so quanti anni. A fine campionato ci ha detto che lo volevano in tanti e che era giusto per lui iniziare un nuovo capitolo. Lo avevamo dato al Rennes, poi la Fiorentina ha pareggiato le condizioni e il calciatore ha preferito Firenze. Noi gli siamo grati e lui è grato a noi. 

  • Gendrey

    Ha ricevuto un'offerta importante e la società si è comportata in maniera trasparente nei nostri confronti, presentando offerte scritte. Tre ore prima di Lecce-Atalanta è arrivata l'offerta di sette milioni, che abbiamo rifiutato. Il ragazzo ha affrontato una partita del genere sapendo tutto ciò. Da quel momento è chiaro che Gendrey non è molto felice di rapportarsi con noi. Poi la società ha rilanciato e la cessione è una cosa che va fatta.

  • Le offerte ricevute

    Potremmo sbandierare al vento le manifestazioni di interesse nei confronti dei nostri giocatori. Ma se io vengo a dirvelo un minuto dopo viene la pulce nell'orecchio al calciatore, che viene a chiedermi l'aumento dell'ingaggio. Quando abbiamo detto di aver ricevuto richieste per oltre 100 milioni tanti hanno riso. Oggi siamo a 25 milioni dopo aver venduto due difensori. Quando lo abbiamo detto però ci hanno riso in faccia. Su certi giocatori non ci siamo neanche voluti sedere.

  • La Ligue 2

    Lo scorso anno abbiamo preso Kaba in scadenza di contratto e lo abbiamo pagato tre milioni. Dalla serie B francese escono tanti giocatori. Perché lavoriamo su questo campionato? Perché abbiamo una visione. Il calcio francese in questo momento è in crisi, non è riuscito a vendere i diritti televisivi. Le squadre non possono reggere i monte ingaggi e il Lecce sta cercando di fare operazioni che non avrebbe potuto fare. Gendrey è arrivato a zero da sconosciuto. Lo abbiamo formato come giocatore. C'è stato un momento in cui l'area tecnica, dopo aver vinto la serie B decide di puntare su di lui e non su Calabresi, un ragazzo ottimo. Abbiamo retto un sacco di critiche, perché avevamo una visione. Gendrey poi ci ha aiutato a salvarci nei successivi due anni e lo abbiamo venduto a dieci milioni.

  • Le uscite

    Abbiamo concluso due operazioni in uscita importanti. Due capolavori. Per me il tifoso deve essere orgoglioso, sono risorse che servono per rafforzare il club. Il tifoso deve essere contento perché quelle sono risorse che restano all'interno del club. La cessione di Pongracic è valutata 15 milioni, ma su di lui il Wolfsburg vanta una percentuale sulla rivendita e spetta una percentuale anche all'agente. Su Gendrey c'è una percentuale del 15% che va all'Amiens e un'altra percentuale al suo agente. Le due operazioni in tutto portano circa 17 milioni. 

  • Gli abbonati

    Noi vogliamo che la gente sia contenta e sia felice. Se si sono abbonati in 22 mila significa che il nostro messaggio è stato colto. Ma qualcuno vuole dare un messaggio inverso e io voglio stoppare tutto alla radice. Questo è un patrimonio che va tutelato, c'è una società che lavora per il territorio. Altrove ci sono società che lavorano per sistemare situazioni personali, ma non è questo il caso. 

  • Rovinare il clima

    Non voglio essere demotivato, se devo competere con i giganti non posso permettermelo. Ho voglia di scrivere una pagina di storia che non è mai stata scritta. Dobbiamo stare uniti. Perché al terzo anno si retrocede? Perché al terzo anno succedono queste cose, ci si permette il lusso di pensare a queste cose e ci si disunisce. Questa statistica vale per tutte le squadre della serie A, deriva da una serie di fattori legati al terzo anno. Un giocatore che va per il terzo anno in serie A pensa che possa bastare anche fare una corsa di meno, ma state tranquilli che spiegheremo bene noi che nessuno potrà permettersi di fare una corsa in meno. 

  • Le motivazioni

    Se il partito di chi fa i conti in tasca ai soci si allarga viene meno la motivazione in tutti quanti noi. Io non voglio perdere la motivazione. Ogni giorno mi sveglio pensando a come far diventare più grande il Lecce. Il tifoso è scontento, pensa che la sua società, viene svilita da interessi personali e i proprietari diventano scontenti perché vedono sviliti dai propri sforzi. Chiariamolo una volta per tutte: nel Lecce nessuno ha guadagnato un euro o ha recuperato qualcosa di quello che ha investito. 

  • La politica dell'odio

    Io il film lo conosco già. Se inizia la politica dell'odio verso la proprietà che uccide il sogno del tifoso per il proprio arricchimento personale, la situazione diventa pericolosa perché fa presa su chi non conosce le dinamiche. Oggi sgombero il campo da equivoci. C'è un tifoso che odia, che fa i conti in tasca e dall'altra c'è un presidente e ci sono dei soci che perdono entusiasmo. 

  • Gli investimenti

    Si potrebbero prendere i nove bilanci e leggere i conferimenti dei soci all'interno del club. Dai primi anni della serie C in poi, arriviamo a diverse decine di milioni di conferimenti. Credo che sia legittimo da parte di chi ha investito tanti soldi sperare di recuperare un euro dei soldi messi, ma questo processo non è avvenuto. Qualcuno si sta permettendo di dire che le plusvalenze arricchiscono i nostri patrimoni personali, ma in realtà è l'opposto. Rientrare dei nostri investimenti è un auspicio, ma ancora non è avvenuto. E il giorno in cui questo avverrà abbiamo deciso di allontanarlo ulteriormente, decidendo di investire nel centro sportivo. Tutti i calciatori prima di venire qui chiedono se c'è un centro sportivo e io mi sento un verme a dire di no. 

  • Plusvalenze

    Voglio affrontare il tema delle plusvalenze, che può generare fraintendimenti. Vedo un gruppo sempre più nutrito di persone che si sta rappresentando un film, secondo cui la società e i soci si arricchiscono dalle plusvalenze. Da parte di alcuni è iniziata una pericolosa politica dell'odio. Queste cose normalmente portano a rompere il giocattolo. Con questa conferenza voglio bloccare questo tipo di storie. Siamo all'inizio della nostra decima stagione con questa gestione, a giugno abbiamo approvato il nostro 9° bilancio, il 9° bilancio consecutivo che si chiude con distribuzione di utili pari a zero per i soci. In nove anni non è mai stato distribuito un solo euro di utile.

  • Malumori e chiarezza

    Vogliamo sgomberare il campo subito dai malumori di inizio stagione che possono poi ingigantirsi e incidere su quello che dobbiamo fare. Questa conferenza deve essere un'opportunità per chiarire i dubbi in ordine a qualsiasi aspetto della gestione della società. 

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