Rocchi parla di Var e futuro, ma all'inizio era contrario
Ospite al "Festival della Serie A", il designatore arbitrale Gianluca Rocchi fa un bilancio dell'ultima stagione e annuncia la possibilità del "Var a chiamata"
Durante il "Festival della Serie A" tenutosi a Parma tra 7 e 9 giugno, il designatore degli arbitri Gianluca Rocchi ha parlato a 360 gradi del Var e del futuro, soffermandosi soprattutto sul possibile utilizzo di un nuovo strumento: il Var a chiamata.
Rocchi non nasconde di prendere ispirazione dal mondo dello sport americano, in cui lo strumento del “Challenge” è utilizzato, ovviamente in maniera contingentata, qualora una delle due squadre pensi di aver subito un torto, richiedendo la revisione dell'azione.
La sua realizzazione però sarebbe ancora in fase embrionale, essendo il percorso di modifica del regolamento abbastanza tortuoso in sé per sé.
Poi la rivelazione sulla sua reazione dopo aver saputo dell'introduzione del Var:
“Quando ho saputo della sua introduzione non ero contento, perchè l'arbitro ha un ego pazzesco e gli dà fastidio quando gli si dice che ha sbagliato. Si arrabbia se glielo dicono dopo la gara, figuriamoci in diretta, ma poi capisci che la differenza tra vivere e morire sportivamente deve passare dal Var”
L'arbitro si dice contento dei molti passi in avanti compiuti nell'ultimo anno. Uno tra tutti, Open Var.
La rubrica di Dazn in cui è lo stesso Rocchi ad intervenire per spiegare e ricostruire gli episodi accaduti durante la giornata, facendo tra l'altro ascoltare l'audio dei colloqui tra i direttori di gara e sala Var.
"Devo dire grazie a DAZN e alla Lega. Open VAR ha permesso a noi arbitri di aprire il nostro mondo. È stata una esperienza positiva”
Rocchi riconosce di certo gli errori compiuti dagli arbitri durante la stagione appena conclusa, ma lo fa rimarcando la crescita ed il percorso fatto, soprattutto vista la disponibilità degli arbitri a dare il loro consenso affinché si ascoltassero i loro dialoghi con i colleghi del Var, mettendo a tacere così ogni tipo di retropensiero.