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Il resto dell'intervista

Spazio ai social, su cui Capuano è diventato molto popolare, ma che lui stesso ammette non saper gestire e non aver mai utilizzato:

Non ho social, ho solo whatsapp, poi ci sono dei gruppi dei quali io sono a totale disconoscenza. Sono contro il mondo dei social che certo da un lato mi ha dato una notorietà notevolissima, ma dall’altro ha offuscato le mie potenziali tecniche. 

Questo significa che il valore dell’allenatore è superato da quello dell’uomo. Sarò sempre me stesso, fino a quando farò questo mestiere e anche una volta che avrò smesso. 

Detto ciò, la notorietà del mio personaggio non pensi che mi faccia troppo piacere.

Come detto, però, nell'intervista Capuano ha parlato di una squadra in particolare, un sogno che vorrebbe esaudire prima del ritiro:

Io sono nato a Salerno e ho sempre tifato per la Salernitana. Ho sempre desiderato fare l’allenatore della Salernitana e fino a quando farò questo mestiere rincorrerò quel sogno. 

Perché chi smette di sognare ha smesso di vivere.

Purtroppo quando si viene da una retrocessione anche inopinata, perché gli investimenti sostenuti erano stati importanti, e i risultati non arrivano, tanto è vero che è già cambiata la guida tecnica, diventa normale essere soggetti alle contestazioni. 

Però ritengo che la Salernitana abbia tutto per uscire dall’impasse, un direttore sportivo di grande professionalità e un allenatore che non ha bisogno di presentazioni e conosce perfettamente l’ambiente. 

Certo, ora la squadra vive una fase di difficoltà, ma deve per forza saltar fuori da una situazione di classifica che non le appartiene. 

La Salernitana giammai può pensare di dover lottare per la retrocessione.

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