Antonino Gallo: la stagione della consacrazione
Una stagione da incorniciare quella del giocatore palermitano, che prestò si trasferirà nella capitale agli ordini di De Rossi
La novità di queste ore è l'approdo quasi certo del terzino sinistro giallorosso Antonino Gallo alla Roma di De Rossi.
Una stagione sontuosa, la sua, condita da 35 presenze, 3 assist e più di 2.500 minuti giocati in cui il terzino nativo di Palermo è esploso definitivamente, diventando uno dei pilastri della formazione giallorossa.
La partita della svolta
Si può dire che il cambio di passo di Gallo in stagione sia avvenuto nella partita di fine 2023 contro l'Atalanta.
Nonostante la sconfitta causata dal gol di Lookman, il giocatore è uscito dal campo a testa altissima, riuscendo a prendersi la fascia sinistra sia difensivamente che offensivamente, senza poi dimenticare quel bellissimo sombrero a Scamacca.
Da lì, tante bellissime prestazioni, nonostante le difficoltà attraversate dal Lecce di D'Aversa.
Emblematico il suo pianto al termine di Lecce-Verona, partita della svolta dei giallorossi e che costerà la panchina a D'Aversa, ma che in quel momento lasciava presagire un possibile crollo nelle zone basse.
Quel pianto indica l'attaccamento del giocatore ai colori giallorossi. In quel momento critico della stagione, Gallo ha dimostrato anche di essere cresciuto mentalmente, caricandosi la squadra sulle spalle più volte
Proprio dal punto di vista mentale si è notata una crescita esponenziale del giocatore, oltre al lato tecnico, in cui si è dimostrato uno dei top a livello di cross e di intercetti.
Per lui infatti, il voto di fine stagione di Pianeta Lecce è stato 8:
Questa per lui, invece, ha rappresentato la stagione della consacrazione. Il voto è dato dalla media dei due gironi: in quello d’andata ha giocato da 7, mentre nella seconda parte di stagione è venuta fuori tutta la sua qualità ed ha disputato parecchie partite da 9 in pagella.
Probabilmente è cresciuto anche dal punto di vista mentale, aiutando i compagni in difficoltà e prendendosi diverse volte la squadra sulle spalle.