Gianni Di Marzio, ex allenatore del Lecce, ha parlato a
Nuovo Quotidiano di Puglia del campionato degli uomini di Fabio Liverani e su come il club salentino dovrà muoversi sul mercato.
Questo il suo
pensiero: “
II Lecce che soffre come a Verona, che brancola nel buio, mi fa male al cuore, perché il Lecce io me lo porto sempre dentro. Il “mio” Lecce sembrava avviato ad una salvezza tranquilla, poi ha rallentato maledettamente. Si è fatto rosicchiare quel bottino-sicurezza che sembrava metterlo un po’ al riparo dalla grande battaglia che sta esplodendo sulla via della sopravvivenza. E a soffrire sembra che saranno solo in quattro, le tre di fondo, ed il Lecce, con il Genoa che mi pare abbia maggiori opportunità per risalire la china. A Lecce hanno compiuto il miracolo della doppia promozione, hanno fatto anche simpatia per qualità del gioco sino a qualche mese fa. Ora però bisogna fare i conti con le urgenze che pone il girone di ritorno. Donati ha esperienza, se sta bene può dare molto. Serve un leader nel cuore del reparto arretrato; e a centrocampo serve uno con carisma, bravo ad azionare il filtro, a costruire gioco. Saponara è un buon giocatore per il 4-3-1-2”.
Di Marzio
prosegue: “
In attacco Babacar e Lapadula sono due scommesse. Babacar sembra eternamente in fase di crescita e gli con auguro tutto il cuore che possa consacrarsi proprio a Lecce. A parer mio, però, ci vuole un altro attaccante che valorizzi il potenziale del trequartista alle spalle. Liverani opportunamente ha utilizzato contro l’Inter il 3-5-2 che nella fase iniziale di Verona non ha funzionato per la giornata negativa di tutto il complesso. Adesso è l’ora del pragmatismo, della concretezza. E urgente fare legna”.
L’ex tecnico
conclude: “
Conosco bene la spinta dei tifosi giallorossi. Col Torino, al quale bruciano i sette gol subiti dall’Atalanta, sarà difficile. Ma il Lecce deve difendere ad ogni costo il patrimonio della serie A”.
