Il presidente del Lecce,
Saverio Sticchi Damiani, ha parlato al
Corriere del Mezzogiorno della situazione del club in questi ultimi giorni.
Si parte dalla questione
stadi vuoti, questo il suo pensiero: "
Ci saranno effetti economici devastanti sia dal punto di vista del supporto che la gente ci dà in campo, e ripenso al contesto scoraggiante del finale di campionato, sia per quanto riguarda gli introiti, che sono una voce importante che verrebbe completamente a mancare. In un campionato pinnato molto oneroso come la Serie B rappresenta un’ulteriore tegola. A ciò si aggiungono le spese per rispettare i protocolli anti Covid: strutture alberghiere in esclusiva, continui ritiri, continui tamponi, costi aggiuntivi che diventano pesanti. Gli introiti tv non saranno sufficienti, ci sarà da fare un sacrificio da parte di noi soci, come già fatto in questi anni, ma lo faremo sempre per portare avanti questa barca, con grande solidità e rigore nei numeri”.
Sticchi
prosegue:
"Il progetto è figlio proprio di questo particolare momento storico che stiamo vivendo, in cui l’unica possibilità di produrre patrimonio, stante la carenza di sponsor e l’assenza di tifosi, ad oggi dei punti interrogativi, è rappresentata dal settore giovanili e degli investimenti sui giovani. Oltre a costruire gradualmente una squadra competitiva, è uno degli aspetti su cui punteremo: andiamo incontro a scenari abbastanza sconosciuti, è fondamentale che nel tempo il settore giovanile torni ad essere un serbatoio da cui attingere”.
Il
presidente conclude parlando di calciomercato: “
La società ha chiuso il bilancio in equilibrio e conta su un gruppo di soci che non hanno fatto mai mancare il loro sostegno. Tutti i nostri gioielli non sono sul mercato. Se poi qualcuno dovesse chiedere di andare via perché ha altre ambizioni e, allo stesso tempo, la società che li richiede dovesse essere disposta a pagare il prezzo da noi stabilito, allora è un altro discorso”.
