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Il direttore sportivo del Lecce, Mauro Meluso, ha parlato a La Gazzetta del Mezzogiorno del suo lavoro in quarantena e di molto altro ancora. Questo il suo pensiero: "Sono in continuo contatto con i componenti dell’area scouting, valutando, in video, i calciatori che ci sono stati segnalati o che abbiamo seguito. Inoltre, mi confronto con colleghi ed agenti, anche per stabilire in che modo alleggerire gli effetti dei mancati ricavi ai quali dovranno fare fronte i club e che, in parte, dovranno riverberarsi fatalmente su tutti i professionisti del mondo del calcio. Ci sarà una ripresa del campionato? Mi auguro sia possibile, ma nessuno può azzardare previsioni. La nostra posizione é stata chiara dall’inizio ed è quella di tornare a giocare, ma solo se si potrà farlo in sicurezza. Concludere il torneo sarebbe importante per una questione economica, della quale non è bello parlare in questa fase, ma che va tenuta presente, e per fare in modo che i verdetti vengano emessi dal campo. D’altro canto, bisogna ammettere che, una cosa sarà riprendere gli allenamenti con il rispetto di un protocollo minuzioso, ma cosa ben diversa sarà decidere di disputare una partita perché il calcio è uno sport di contatto. Ripresa del Lecce? Sarà fondamentale che ciascuno riallacci immediatamente i fili mentali e la cosa non sarà semplice, né per noi né per gli altri team, dopo uno stop tanto lungo. Sul piano della rosa, un vantaggio dovrebbe essere garantito dal pieno recupero di Falco e di due infortunati di lungo periodo come Babacar e Farias. Dovendo chiudere entro il 2 agosto, si giocherà ogni tre giorni e d’estate. Chi riuscirà ad adattarsi meglio ad una simile situazione sarà avvantaggiato".
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