Giampaolo: "I costruttori di gioco devono essere musicali". Chi ricoprirà il ruolo di play davanti alla difesa?
In una recente intervista, il nuovo allenatore del Lecce Marco Giampaolo ha disegnato i tratti del suo centrocampista preferito che deve giocare davanti alla difesa
Tra le tante curiosità che ci rimbalzeranno in testa in queste due settimane senza calcio, sicuramente una è quella che riguarda gli uomini a cui inizialmente si affiderà Marco Giampaolo.
Ipotizzando il 4-3-3 come sistema di gioco di base a cui ricorrerà il tecnico abruzzese, ci incuriosisce il ruolo che sarà ricoperto dal vertice basso del centrocampo a tre. Automaticamente diremmo Ylber Ramadani, perché lo ha già fatto, perché ha geometrie, perché non ha paura di giocare in quella posizione e perché è il “titolare” di quella posizione da due anni ormai. Ascoltando una recente intervista rilasciata a Terzo Uomo, potremmo però avanzare altre ipotesi come quella di Hamza Rafia o Medon Berisha che rispetto a Ramadani potrebbero essere più “musicali”.
Ecco cosa dice esattamente a proposito di come crede che debba essere interpretato il ruolo di mediano davanti alla difesa al giorno d'oggi:
Oggi, con questo calcio che si evolve, o che comunque genera sempre equilibri diversi e nuovi, non è sufficiente il giocatore geometrico, non è sufficiente il giocatore fisico, ma devi avere l'uno e l'altro. Devi possedere una qualità condizionale importante, soprattutto oggi che è diventato un gioco di uomo contro uomo. Mentre prima era sufficiente che tu fossi geometrico, intuitivo, o comunque in grado di trovare sempre soluzioni grazie soltanto alle tue qualità tecniche, però con delle difficoltà a coprire di più lo spazio, ad avere quelle accelerazioni giuste per poi essere competitivo anche sul piano fisico, oggi non è sufficiente avere una caratteristica ma bisogna averle un po' tutte ed essere più completi.
Giampaolo poi esprime la sua preferenza se messo alle strette sul tipo di giocatore da scegliere quando non ha in Rosa un giocatore completo:
In questo senso, se dovessi scegliere, sceglierei sempre, tutta la vita colui che sa giocare. Colui che ha la capacità di saper gestire il tempo del gioco o con un pensiero anche verticale, deve essere musicale. I costruttori di gioco devono essere musicali. Soprattutto oggi quando si vengono a formare queste coppie e magari attraverso una terza giocata vuoi liberare un terzo gioco, quindi conoscenza del gioco come conoscenza delle note, ecco perché dicevo musicale.