Angelozzi: "Lecce e Frosinone se la giocano con tutti: in palio punti pesanti"
L'uomo mercato del Frosinone ha parlato a poche ore dalla sfida alla sua ex squadra
Guido Angelozzi, direttore sportivo del Frosinone ed ex dirigente del Lecce, è stato intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno a due giorni dalla sfida del Via del Mare.
L'esperienza a Lecce
Il primo confronto con il grande calcio, la possibilità di lavorare con la famiglia Semeraro, ormai inserita ad alto livello nel panorama italiano, ma anche la responsabilità di ereditare il ruolo di una persona che per me è sempre stato un riferimento: Pantaleo Corvino. Più di un amico, una vera fonte di ispirazione, nonché il conforto di poter portare avanti un metodo, anche quando sembra impossibile.
Le similitudini con Corvino
Il calcio deve restare un sogno: i ragazzi devono avere la possibilità di misurarsi ad alto livello, altrimenti come faranno a dimostrare le loro qualità? In Italia si parla tanto della necessità di coltivare i nostri talenti: è giusto che si facciano anche le ossa, ma se poi li portiamo in alto quando magari hanno già 25-26 anni e magari li bocciamo al primo insuccesso, come li aiutiamo? Io e Pantaleo condividiamo questo ideale, convinti che i giovani possano portarti entusiasmo, freschezza e soprattutto la “fame” di emergere. Per me la “linea verde” è una specie di malattia.
La partita di sabato
La soddisfazione è sfidarci con una classifica che nessuno avrebbe immaginato: tutti ci davano per spacciati. Guai a pensare che non arriveranno momenti difficili, ma Lecce e Frosinone hanno dimostrato di potersela giocare con tutti. E sabato sono in ballo punti pesanti.
Il Frosinone
L’esperienza della maturità: sono grato al presidente Stirpe per aver assecondato le mie idee sempre, anche quando parevano azzardate. Ci stiamo guadagnando il rispetto di tutti in A, mettiamo in mostra i nostri gioielli e un domani il loro decollo magari aiuterà il club ad essere sempre più solido. Sono felice per Di Francesco che sta confermando le sue qualità: è stato con me al Perugia e al Sassuolo, mai avuto dubbi che avrebbe fatto bene. Onestà nei rapporti, passione e giovani. Ho 68 anni, ma con questi valori il calcio mi emoziona ancora come il primo giorno.