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Da oggetto misterioso a elemento chiave del centrocampo. Quella di John Bjorkengren con la maglia del Lecce è la parabola di un talento arrivato in punta di piedi, che col tempo ha dimostrato di meritarsi lo spazio datogli sul campo da Eugenio Corini. La stagione del giovane svedese, finora, è stata a due velocità. Solo due presenze 3^ alla 14^ giornata di campionato, per un minutaggio complessivo pari a poco più di un'ora di gioco, poi nove presenze nelle successive dieci partite, con sei apparizioni dal primo minuto. Il suo contributo nelle due vittorie consecutive contro Cremonese e Cosenza è stato determinante. Il centrocampista classe '98 non è più quel giocatore a tratti fin troppo timido di qualche mese fa, ma ha saputo trasformarsi in una mezzala abile a dare il supporto alla squadra in entrambe le fasi. La crescita è stata evidente anche in termini di personalità messa in mostra sul campo. In fase di costruzione, Bjorkengren si muove tanto fra le maglie avversarie e viene spesso incontro per legare il gioco e dare aiuto alla manovra. Quando la palla è nel possesso degli avversari, invece, è attento in fase di contenimento e nei contrasti non tira mai indietro la gamba, non risparmiandosi nei duelli individuali. Ha saputo ritagliarsi il ruolo di lavatrice del centrocampo disegnato da Eugenio Corini: recupera i palloni "sporchi" e li pulisce a beneficio dei compagni. Semplice a dirsi, molto più difficile a farsi. Al fianco di Morten Hjulmand compone una coppia di centrocampo ben assortita, che unisce forza fisica, idee e dinamismo. Nelle ultime uscite, inoltre, Bjorkengren si è fatto apprezzare anche per gli spunti sul fronte offensivo. Uno degli aspetti nei quali il centrocampista svedese è maggiormente migliorato, infatti, è la ricerca dei tempi di inserimento nell'area avversaria. Contro il Brescia, lo scorso 9 febbraio, ha trovato il primo gol in maglia giallorossa, una settimana dopo, contro la Cremonese, ha sfiorato la marcatura back to back. Riavvolgendo il nastro dell'azione che ha portato al rigore del 2-1 contro il Cosenza, quando Mancosu affonda l'inserimento sul lato destro dell'area di rigore, il giocatore meglio posizionato verso il centro, a ridosso dell'area piccola, pronto a ricevere il passaggio del capitano giallorosso, non è Yalcin, non è Pettinari, ma è proprio Bjorkengren. Il suo rendimento non è più una sorpresa: il nazionale Under 21 svedese è una delle frecce più preziose nella faretra a disposizione di Corini.
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