In casa terzultimi, ma nei prossimi 2 mesi la salvezza si deciderà al Via Del Mare
La spinta dei tifosi
“Le salvezze si costruiscono in casa”. C’è stato un tempo, nemmeno molto lontano, nel quale questa frase aveva ragione d’esistere se associata al Lecce in Serie A. I giallorossi, infatti, hanno costruito le loro stagioni nella massima serie sul manto erboso del Via Del Mare, rendendo quello stadio un fortino per lunghi tratti inespugnabile, soprattutto negli scontri diretti.
Nelle ultime due annate vissute nel massimo campionato, sia quella con Liverani che questa, la truppa giallorossa si è però contraddistinta per un rendimento migliore lontano dal Salento. Nello specifico, in questa stagione Hjulmand e compagni hanno raccolto 12 punti tra le mura amiche, frutto di 2 vittorie, contro Atalanta e Lazio, 6 pareggi e ben 5 sconfitte, con 13 gol fatti e 17 subiti. Un dato che fa riflettere è quello relativo alle reti incassate, soprattutto perché la compagine allenata da Baroni è l’unica dell’intera Serie A ad aver subito sempre almeno un gol in casa.
Se si dovesse tener conto soltanto della classifica casalinga, i giallorossi sarebbero al terzultimo posto in classifica, davanti solo a Sampdoria e Cremonese, a meno 2 dal Verona attualmente in zona retrocessione nella graduatoria generale.
Guardando il calendario sorge spontaneo pensare che sia necessario un cambio di rotta, un’inversione di tendenza, soprattutto al Via Del Mare. Delle undici partite che restano da giocare, il Lecce ne dovrà disputare 6 davanti ai propri tifosi, a quei 20000 abbonati che hanno scelto questo progetto a scatola chiuso, entusiasti ancora della promozione dalla B alla A.
Napoli, Sampdoria, Udinese, Verona, Spezia e Bologna. In queste 6 tappe i giallorossi dovranno racimolare i punti necessari per festeggiare la salvezza e programmare il futuro. In queste 6 tappe sono previsti anche 3 scontri diretti, le sfide da non sbagliare per conquistare la permanenza. Adesso arriveranno le partite che contano per davvero, quelle nelle quali giocare nel proprio stadio, davanti ala propria gente, può diventare un fattore determinante.