Casini: "Proprietà straniere? Un vantaggio per la A". In Italia...
Il presidente della Lega Serie A si è detto orgoglioso dei tanti investitori stranieri che arrivano nel massimo campionato italiano
A Parma in questi giorni si sta svolgendo il primo Festival dedicato alla Serie A. Proprio durante questo evento Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A e numero uno del massimo campionato italiano, ha parlato del futuro del torneo. Ecco di seguito le sue parole riportate da Calcio & Finanza:
Le proprietà straniere nel calcio italiano è un fenomeno che stiamo vedendo in questi anni. La varietà e la diversità sono una ricchezza, la Serie A vanta una diversità che porta vantaggio, sono impostazioni diverse. Le proprietà straniere si affidano poi a manager italiani di lungo corso, si creano modelli ibridi che portano successi.
Le riforme della Serie A
Le squadre hanno lavorato molto, abbiamo prodotto un documento che abbiamo inviato al governo. L’abolizione del Decreto Crescita ha prodotto danni immediati, i club hanno perso oltre 100 milioni. Sull’authority il governo ha ascoltato molte osservazioni, si tratta di una autorità di controllo.
Il ministro Abodi è intervenuto recentemente facendo presente che sugli stadi si è mosso qualcosa, con incontri per accelerare l’ammodernamento di impianti non all’altezza, se ne parla da troppo tempo.
Il clima dell’Assemblea in vista della prossima stagione
Il percepito è sempre superiore al reale, quello che si percepisce all’esterno è sempre superiore a quanto avviene all’interno. Quello che spero è che le squadre italiane possano andare bene in Europa. Dal punto di vista della visibilità vincere trofei dà ricadute immediate sotto ogni aspetto.
Tutte le proprietà straniere nel calcio italiano
Come riportato in un interessante approfondimento di Calcio & Finanza. i club “made in USA” nella prossima Serie A saranno sette. Andando in ordine alfabetico, troviamo l’Atalanta che è nelle mani di Stephen Pagliuca, co-proprietario anche della franchigia NBA dei Boston Celtics.
Il magnate USA Rocco Commisso dal 2019 è proprietario invece della Fiorentina e vi ha investito oltre 400 milioni di euro. La società 777 Partners ha invece le quote di maggioranza del Genoa, mentre il Milan è guidato dal fondo RedBird di Gerry Cardinale.
Un altro imprenditore statunitense, Kyle Krause, ha messo piede in Serie A grazie al neo-promosso Parma: si tratta di un ritorno per lui, dato che mancava dal massimo campionato italiano dalla stagione 2020/21.
La Roma, come noto, appartiene al Friedkin Group che nel 2020 lo ha rilevato da un altro americano: James Pallotta. In gioco poi si è aggiunto anche il Venezia, fresco vincitore della finale play off ed anch’esso nelle mani di una proprietà USA.
Il controllo estero si esaurisce poi con il Bologna e il Como. Il club felsineo rimane all’interno del continente americano, essendo guidato dal canadese Joey Saputo, mentre i lariani sono stati rilevati dalla famiglia Hartono, miliardari dell’Indonesia.
Anche in Serie B e Serie C
In Serie B si segnalano invece il Palermo del fondo emiratino City Football Group, proprietario tra l’altro del Manchester City. Lo statunitense Robert Platek nel febbraio 2021 ha rilevato il 100% delle quote dello Spezia. Alexander Knaster, britannico ma naturalizzato americano, ha comprato il Pisa nel 2021.
Il neo-promosso Cesena è diventato “americano” con il passaggio del 60% delle quote alla JRL Investments di Robert Lewis e John Aiello. Il francese Joseph Marie Oughourlian ha acquisito il Padova in Serie C, dove si trova anche la Spal dell’avvocato statunitense Joe Tacopina, squadra che due anni fa giocava in Serie A.
Insomma, Serie A, Serie B e Serie C sono nelle mani degli americani ed in generale delle proprietà straniere. Per questo, un club del profondo Sud come il Lecce rappresenta davvero un intruso in questo calcio, sebbene la squadra salentina stia difendendo la sua Serie A con le unghie e con i denti, sviluppando un modello di calcio sostenibile invidiato anche dai grandi manager americani.