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Durante un'intervista a Radio CRC, l'arbitro internazionale Marco Guida, della sezione di Torre Annunziata, ha parlato della recente aggressione all'arbitro Diego Alfonzetti, avvenuta durante il match tra Russo Sebastiano Calcio e Pedara, partita valevole per il campionato under17 sicilano. Durante l'intervista ha voluto anche spendere due parole anche su una decisione personale, quella di non arbitrare più il Napoli. Queste le sue parole, riprese dal sito Gianlucadimarzio.com:

 

Sull'aggressione

È un tema molto delicato soprattutto quando si parla di ragazzi di 14-15 anni che quotidianamente subiscono violenze. Ci tengo a mandare un caloroso abbraccio a Diego (l'arbitro aggredito, ndr) da parte di tutta la nostra associazione nazionale e internazionale, poiché anche tanti colleghi dell’estero hanno espresso solidarietà verso di lui. Quello che ha vissuto Diego è un attacco vile, vigliacco e disgustoso. Anche io sono passato per i campi di provincia e ho preso degli insulti però questa è un’attività che ti fortifica come uomo e poi come arbitro. Ho avuto la fortuna di non subire mai un’aggressione. Da genitore mi fa molto male sentire di ragazzi di 14 anni che vengono insultati e aggrediti“.

 

Novità sul regolamento dall'anno prossimo

Dall’anno prossimo sarà solo ed esclusivamente il capitano a poter parlare con il giudice di gara poiché il giocatore si sentirà responsabilizzato dei comportamenti della propria squadra. Quello che è accaduto sabato è un accaduto che deve far riflettere tutto il mondo del calcio.

Maresca

 

 

La sua decisione personale

Ci tengo ad essere trasparente sulla questione. Non c’è nessun retropensiero, il nostro designatore arbitrale Gianluca Rocchi può scegliere il miglior arbitro per la miglior partita. Noi siamo persone perbene. Sia io sia Maresca (entrambi provenienti dalla Campania, rispettivamente Torre Annunziata e Napoli, ndr) abbiamo deciso di non arbitrare a Napoli poiché il calcio viene vissuto in maniera diversa da altre città come Milano anche se abbiamo avuto la proposta. 

Non ci sono linee territoriali, abbiamo fatto solo quello che riteniamo fosse più opportuno. Quando ho commesso degli errori non era così sicuro passeggiare per strada così come andare a fare la spesa. Pensare di sbagliare ad assegnare un calcio di rigore e di non poter uscire 2 giorni di casa per svolgere le mie attività sportive non mi fa sentire sereno. L’AIA ci ha dato piena libertà di poter arbitrare qualsiasi squadra in qualsiasi momento.

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