Filippo Falco-Lecce, un film già visto. Tornando indietro nel tempo (precisamente nell’
agosto 2015) ci fu già un vero e proprio
braccio di ferro tra il club giallorosso gestito all’epoca sempre della
cordata leccese ed il
calciatore di Pulsano.
Falco all’epoca era ad un passo dal
Frosinone, che in quei giorni aveva offerto al Lecce
400mila euro e i cartellini del centrocampista
Altobelli e dell’attaccante
Lupoli: i giallorossi, che erano in Serie C,
rifiutarono l’offerta. I ciociari non mollarono però la presa e rilanciarono, inserendo nell’affare anche il terzino
Damiano Zanon. Per quel motivo
Falco chiese alla dirigenza leccese
di non scendere in campo nella gara di
Tim Cup contro il
Catanzaro.

Una
scelta dettata dalla possibilità di vivere in piena serenità l’evolversi della trattativa che lo vide protagonista. Al tempo stesso anche una soluzione burocratica; infatti scendendo in campo in una gara ufficiale
Falco si sarebbe precluso la possibilità di
cambiare, ulteriormente, maglia nel corso della
stagione (i calciatori possono indossare solo
due maglie nell’arco della stessa stagione calcistica).
IL DURISSIMO COMUNICATO DEL LECCE — Una
decisione, quella di Falco, che provocò l’ira di
Sticchi Damiani e soci, che provarono a forzare la mano nella riunione tecnica, cercando di
convincere il calciatore a scendere comunque in campo. Falco (gestito all’epoca dall’agente
Andrea Cattoli) declinò e decise di
lasciare il ritiro.

Il
Lecce andò su tutte le furie come
esplicitato in un comunicato apparso sul sito ufficiale: “
La società non può tollerare simili comportamenti, che denotano una totale mancanza di rispetto verso la stessa, la squadra nel suo complesso, e verso i tifosi leccesi, a maggior ragione se tenuti da un giocatore che è cresciuto nel vivaio giallorosso. Il calciatore in questione verrà multato”.

Iniziò una “
guerra” tra
Falco ed il
Lecce che si concluse con la cessione del ragazzo al
Bologna dell’allora direttore sportivo
Pantaleo Corvino. L’attaccante classe ‘92 si trasferì ai
rossoblu con la formula del
prestito con obbligo di riscatto dal Lecce per
1,2 milioni di euro.

Adesso un nuovo "
scontro" tra le parti, come andrà a finire questo
film già visto? Si spera in una
soluzione economica definitiva e felice per il
calciatore e per la società che lo ha
valorizzato,
cresciuto e fatto conoscere al
calcio italiano. Proseguire questo rapporto insieme potrebbe danneggiare sia Falco che il Lecce. Eppure la
clausola da 1,5 milioni c'è, bisognerebbe soltanto
versarla ai giallorossi per avere praticamente ad un
prezzo stracciato il talento di Pulsano. Staremo a vedere...