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Velocità, dovessimo descrivere il protagonista della nostra storia con un solo termine useremmo senza dubbio questo.

Babù, infatti, era un esterno d’attacco rapido, capace di saltare l’uomo sgusciando via con il pallone tra i piedi. Nel Salento è arrivato nell’estate del 2004 su esplicita richiesta di Zeman, che lo aveva allenato a Salerno. Con il Lecce ha disputato due campionati di Serie A ed uno di Serie B, vivendo momenti indimenticabili, come i gol in Serie A specie quello alla Lazio, e giornate tristi, segnate soprattutto da problemi fisici. 

In una recente intervista l’attaccante brasiliano ha parlato di quanto sia stato importante per lui l’allenatore boemo ed anche dell’ottimo ricordo che ha della piazza leccese: 

“Per me fu importantissimo. Certo il merito fu anche mio per quello che feci in campo, ma senza di lui non so come sarebbe andata. Vide in me quello che non vedevano gli altri allenatori, tant’è vero che da centrocampista mi trasformò in esterno. Con Lecce e Salernitana ho vissuto momenti unici. Si tratta di due piazze, due città, che mi hanno dato tanto e dove sono stato davvero bene. A Salerno ho conosciuto l’Italia e ho imparato gli aspetti principali del calcio, a Lecce ho raggiunto l’apice della mia carriera con due anni bellissimi vissuti nel grande calcio”.

Babù, dopo l'esperienza con il Lecce, ha girovagato in lungo ed in largo per l'Italia, soprattutto nelle categorie inferiori, vestendo le maglie di Atletico Roma, Paganese, Pergocrema e…Roma. Il 6 agosto 2013, infatti, Walter Sabatini, allora ds dei capitolini, lo ha ingaggiato per soli due giorni. L'acquisto ha fatto parecchio rumore in quel momento perché si trattava di un giocatore di 33 anni che non era più nel giro della Serie A da qualche stagione. Dopo appena due giorni, però, la Roma lo ha ceduto in Portogallo, all' Alcanenense,una formazione di seconda divisione. In realtà quella era stata una mossa di mercato, perché in questo modo la formazione giallorossa aveva aggirato il regolamento per l’acquisto di un extracomunitario, che prevedeva la cessione all’estero di uno straniero non europeo prima dell’acquisto di un altro.

Ora Babù lavora insieme all’Udinese Academy Calciomania Castellana, una scuola calcio che ha il compito di formare piccoli uomini, insegnando loro i veri valori dello sport. La carriera del brasiliano ha vissuto alti e bassi ma è stata comunque di tutto rispetto. Un giorno Babù potrà raccontare ai suoi nipotini di aver fatto impazzire di gioia un gremito settore ospiti dello stadio Olimpico di Roma, con la consapevolezza di chi ha fatto sognare un popolo intero. 

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