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Ogni anno noi italiani buttiamo 15 miliardi di euro all'anno di cibo nella pattumiera; nelle nostre case circa 6 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 9 miliardi euro dello spreco di filiera. Considerando che la popolazione del Salento rappresenta circa il 13 % della popolazione nazionale, il conto è presto fatto: lo spreco ammonta a quasi due miliardi di euro l'anno.

Eppure quasi il 10% della popolazione versa in condizione di povertà. Lo scrive il Wwf in un comunicato in occasione della Giornata nazionale per la prevenzione dello spreco alimentare.

Per il Wwf, ciascuno di noi butta nella spazzatura 300 euro di cibo ogni anno, per produrre i quali si impiegano 140 miliardi di litri di acqua. In testa agli alimenti sprecati ci sono: frutta e verdura fresca, latte, yogurt, pane.

Lo spreco di cibo è responsabile del 20% del consumo di acqua dolce e di fertilizzanti e del 30% dell'uso globale dei terreni agricoli. Il valore economico del cibo sprecato a livello globale si aggira intorno a 1.000 miliardi di dollari all'anno, ma sale a circa 2.600 miliardi di dollari se si considerano alcuni dei costi nascosti legati all'acqua e all'impatto ambientale.

Nei Paesi ad alto reddito, le perdite si verificano soprattutto a livello di post-vendita e di consumo, e variano tra 124 e 154 kg pro capite all'anno. Il costo economico è stimato al 10-25% della spesa alimentare annua delle famiglie.

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