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A questa domanda è difficile rispondere, anche se noi abbiamo le nostre idee. In realtà basterà aspettare venerdì alle 19.00 per vedere giocare Lecce-Salernitana ed ognuno avrà la risposta. Ma sarebbe troppo facile così, ed allora ci proviamo. Il Lecce viene da quattro vittorie consecutive, intervallate da due pareggi sanguinosi e da altrettante vittorie. Certamente “volare” sulle ali dell'entusiasmo è un toccasana del quale, nell'arco del campionato, si giovano tante squadre. Non è una questione di fortuna però, è frutto di un lavoro certosino che comprende testa, gambe e soprattutto unità d'intenti all'interno del gruppo. Il Lecce ci è riuscito. A prima vista, interrompere forzatamente un filotto cercato e raggiunto, potrebbe far storcere il naso a molti, anche a noi. La sosta però era programmata da tempo, la squadra ha dato tutto per arrivarci nella migliore posizione possibile in classifica ma era anche visibilmente stanca in alcuni interpreti. Troppi impegni ravvicinati avevano prosciugato le riserve fisiche e mentali e se fosse continuato il campionato Corini, oltre a Hjulmand e Nikolov, impegnati con le rispettive nazionali, avrebbe dovuto fare a meno anche di Antonino Gallo, appena ripresosi da una fastidiosa contrattura. Per non parlare di Coda acciaccato, di Bjorkegren in riserva, di Maggio che, a dispetto dell'età, si è saputo gestire ma certamente non è un robot, di Gabriel che lamentava una dolenzia al ginocchio; giusto per fare alcuni esempi. Siamo d'accordo quindi che la pausa sia servita per rigenerare la squadra. C'è un però, un rovescio della medaglia. Intanto non è certamente il Lecce l'unica squadra ad aver affrontato le partite ravvicinate, anche le altre formazioni avevano gli stessi problemi, solo che gli altri non hanno un organico competitivo e vasto come quello giallorosso. In più, mentre quasi tutte le altre formazioni hanno utilizzato la sosta non solo per recuperare fisicamente ma soprattutto per compattarsi mentalmente, il Lecce non ne aveva necessità. In sintesi, il Lecce ha sfruttato la pausa di campionato (come tutti) ma forse era la formazione che ne aveva meno bisogno. Eugenio Corini e tutti i ragazzi dovranno risintonizzarsi velocemente sull'obiettivo per riuscire a disputare lo sprint finale come se la sosta non ci fosse mai stata. Le notizie che arrivano dagli allenamenti fanno ben sperare, la rosa a disposizione del tecnico si è allenata bene, il morale è alto, è rientrato Calderoni, Dermaku ha recuperato una condizione accettabile ed anche Paganini si è ripreso definitivamente. SALERNITANA La Salernitana, avversario di turno, viene da una vittoria e da un filotto di tutto rispetto, fa parte di quelle pochissime formazioni che mentalmente, come il Lecce, non avevano bisogno della sosta. Castori ha trasferito la sua impronta di gioco ai campani, coesi, compatti e rapidi nelle ripartenze. Il tecnico granata ha grande considerazione della sua squadra, ma anche dei giallorossi, quindi avrà tenuto tutti sulla corda, preparando la partita come di consueto, rispondendo ad un diktat che da quelle parti è diventato un mantra: assolutamente non prendere gol! Il sistema di gioco che la Salernitana opporrà al Lecce non è di facile comprensione, potrebbe essere un 4-4-2 o anche un 3-5-2, immaginiamola con il secondo. Sicuramente Castori non rinuncerà alle due punte che dovrebbero essere Tutino e Djuric, mentre sugli esterni Casasola e Durmisi spingeranno sulle rispettive fasce, a centrocampo Di Tacchio sarà il perno con Coulibaly sempre disponibile a dargli una mano, mentre Capezzi sarà libero di offendere; in difesa il dubbio concreto è legato ad Aya, non ancora recuperato, di cui Castori non si priva mai ed il terzetto davanti a Belec dovrebbe essere composto da Bogdan, Veseli e Gyombèr; è stato provato anche Jaroszynski qualora Veseli (reduce dalla nazionale) dovesse essere troppo stanco. I vari Gondo, Ciciretti, Anderson saranno pronti ad entrare in campo a partita in corso. LECCE Il tecnico giallorosso dovrà fare a meno ancora di Mancosu e Listkowski, quindi il Lecce dovrebbe scendere in campo sempre con il 4-3-1-2 e con questi uomini: Gabriel tra i pali, Gallo e Maggio esterni bassi, Lucioni e Meccariello centrali, Majer, Tachtsidis e Bjorkegren a centrocampo con Henderson dietro le punte Pettinari e Coda. Hjulmand appena rientrato dal “tour de force” con la Under 21 danese entrerà a gara in corso, come anche i vari Paganini, Nikolov, Rodriguez, Yalcin, Spetinski, Dermaku saranno pronti a dare una mano qualora fosse richiesto. Uno scontro diretto, non certamente decisivo ma molto importante quello tra due formazioni, entrambe forti ma anche così diverse. Venerdì vedremo se la spunterà il pragmatismo di Castori o la voglia di fare gol di Corini.
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