Calcio pirata, la GdF ha sequestrato oltre 500 siti web
PIRATERIA
Come riportato da Calcio & Finanza, nelle ultime ore la Guardia di Finanza ha disposto il sequestro di 40 canali Telegram e di 500 risorse web tra cui siti e server. Continua senza sosta, quindi, la lotta delle forze dell’ordine contro il fenomeno della pirateria audiovisiva realizzata attraverso la trasmissione non autorizzata di contenuti protetti su rete internet.
I finanzieri, soprattuto durante l’ultima giornata di campionato e la finale di Conference League tra Roma e Feyenoord, hanno registrato centinaia di nuovi servizi e di risorse dedite alla vendita di attività di Iptv mediante streaming illegali. Numerosi canali Telegram ne pubblicizzavano i vantaggi e la convenienza offrendo in un unico abbonamento chiamato “Applicazione Ufficiale”. Sono state individuate circa 6.500 persone che hanno cercato di usufruire di questo particolare pacchetto: con sei euro era possibile vedere le partite dell’ultima giornata di campionato e anche la finale di Tirana della Conference League. Tutti quelli che hanno provato a collegarsi ai servizi pirata sono stati subito reindirizzato su un apposito pannello informativo che avvertiva che il sito tramite dal quale si stava visionando il programma era sottoposto a sequestro.
Stefano Azzi, Ceo di DAZN Italia, ha commentato con soddisfazione questa operazione condotta dalla Guardia di Finanza:
"Rinnoviamo il nostro pieno sostegno alle Forze dell’Ordine impegnate quotidianamente a contrastare il fenomeno della pirateria che ogni anno genera ingenti danni al nostro sistema Paese, con particolare impatto sull’industria dei media e dell’intrattenimento e sui clienti finali stessi che vedono il valore del prodotto e dei servizi offerti diminuito. Si tratta di un fenomeno che colpisce tutto il mondo dei player OTT, non solo DAZN. Con il diversificarsi delle piattaforme e dei canali, cambiano anche le modalità degli atti di pirateria. La divisione antipirateria di DAZN e i suoi partner stanno già lavorando per fermare migliaia di istanze attraverso operazioni di contrasto, ingiunzioni e una continua innovazione volta a proteggere gli abbonati.
«Riteniamo che sia necessaria una maggiore educazione, soprattutto relativa ai rischi a cui vanno incontro i consumatori che commettono atti illeciti di pirateria, perchè possa aumentare in loro la consapevolezza del danno per loro stessi, ossia impoverimento dei contenuti, e dei serissimi rischi legali in cui potrebbero incorrere. Consapevoli del fatto che non sia possibile eliminare un fenomeno così capillarmente radicato in poco tempo, crediamo che promuovere una cultura antipirateria e sostenere azioni corale condotte insieme agli organi competenti e al Governo possa fare la differenza e incrementare i risultati ottenuti. Continueremo a lavorare per proteggere il valore dei nostri contenuti e del servizio che offriamo e sostenere in maniera attiva la nostra industria”.