Sinner-Winner (con qualche sospiro): battuto anche Fritz alle ATP Finals di Torino
Uno Jannik Sinner non impeccabile supera l'ostacolo Fritz e ottiene la seconda vittoria su due nel girone Nastase. Sarà decisivo l'ultimo incontro con Medvedev
Jannik Sinner continua ad incantare il mondo del tennis con un finale di stagione ai limiti dell'impossibile. L'ennesima vittima è Fritz, che l'altoatesino aveva già battuto nella finale degli US Open di quest'anno con un netto 3-0. Oggi, nel secondo match del gruppo Nastase delle ATP Finals di Torino, le difficoltà sono state decisamente maggiori, ma alla fine è stato l'italiano a spuntarla.
I primi quattro game non registrano salienze particolari, mentre nel quinto gioco Sinner incontra il primo ostacolo; alla fine, dopo sette minuti di tira e molla tra deuce e vantaggi, l'italiano dipana la matassa malgrado una media di prime palle sotto al 65%. Fritz, a onor del vero, può far poco: Jannik tira delle seconde molte solide e ritrova la prima palla in chiusura.
L'americano, dal canto suo, serve benissimo e risparmia importanti energie che riversa tutte nel game successivo, finito nuovamente ai vantaggi: Sinner lascia la prima palla negli spogliatoi e compie errori banali nello scambio medio-lungo, tipici della precedente e più precoce fase della carriera ed ora limati. Ma il game è troppo importante. Sinner, manco a dirlo, lo sa: mette due prime e sale 4-3.
Prima dell'ottavo gioco Sinner aveva vinto quattro punti sul servizio avversario, mentre Fritz dodici. Poi succede l'inaspettato: Sinner sale 0-40 in pochi secondi a causa di errori grossolani dell'americano, che però si salva con coraggio e pareggia i conti.
Dopo un game tenuto, finalmente, in scioltezza da Sinner, sul 5-4 Fritz sbaglia le scelte tattiche, portandosi vicino a rete, zona a lui assolutamente sconosciuta, e finendo due volte nella temutissima “terra di nessuno”. Sinner, dopo un lungo scambio, fa break, game e set: senza particolari scintille e meriti, l'italiano conquista il primo set col punteggio di 6-4.
Nel secondo set il trend non subisce particolari cambiamenti: Sinner non è perfetto, mentre Fritz è aggressivo e costante, ma ancora una volta, sul momento di incidere, è assente. Caratteristica che differenzia un buon giocatore da un campione qual è Sinner, che sale 3-2 e per poco non fa il break nel game successivo.
Sul 3-3 Fritz sale 0-30 approfittando di un calo fisico dell'italiano, che, però, la risolve (appunto) da campione, chiudendo il game con un passante di rovescio mozzafiato. Fritz, quando potrebbe, non doma un avversario boccheggiante e falloso, che diventa nuovamente amico del servizio e sale 5-4.
Il game decisivo riassume il leitmotiv del match: Fritz, molto nervoso, non vince i punti importanti, che sono invece territorio di Sinner. La partita si chiude con un errore dell'americano. 6-4 6-4 il punteggio finale.
“No trips for cats” anche questa volta, per citare l'espressione ormai divenuta famosa di Paolo Bertolucci. Sinner, però, non è ancora qualificato: se batte Medvedev giovedì è certo della qualificazione e del primo posto, altrimenti bisogna guardare all'esito dell'altro match, che vede scontrarsi Fritz e De Minaur. Ma la preoccupazione è poca: Sinner, che ha dimostrato di saper vincere anche nelle difficoltà, è sicuramente in grado di alzare il livello e di conquistare, con pieno merito, la semifinale.