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Un’occasione persa con colpa grave, contro una squadra ampiamente alla portata.

Percentuale pessime da tre e prestazioni opache: Livorno ha meritato di vincere non perché ha dimostrato la sua maggiore forza, ma perché Nardò ha messo in atto una delle sue peggiori partite, proprio nel momento in cui sarebbe stato importante portare a casa la vittoria, con un calo di tensione che smonta gli entusiasmi degli ultimi periodi.

Una involuzione di gioco in attacco, con palla che gira poco e lentamente, troppi passaggi sbagliati e tante palle perse malamente (ben 12), a cui aggiungere una percentuale da tre (8 su 25) non degna della categoria.

La difesa non è stata da meno in questo disastro generale, incapace di impedire incursioni di uomini lasciati soli e ritornare in posizione dai raddoppi: il difensore del bloccante che fa uno “show” (incursione verticale del pivot verso centro campo, al fine di respingere il palleggiatore) dovrebbe poi rientrare recuperando sul “rollante”, ma i nostri Pivot dimenticano sistematicamente l’ultima parte del loro compito, lasciando un buco difensivo sotto canestro.

Nella speranza che domenica prossima Nardò mostri il suo lato migliore, fatico a trovare un MVP:
il tabellino direbbe Smith (miglior marcatore), ma la mia scelta va a Zugno, che a fine terzo quarto è riuscito quasi da solo a riportare in gara la squadra, senza tuttavia avere sostegno e séguito dai compagni. 
Ora ci si aspetta una reazione d'orgoglio.

Daniela Maria Libetta

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