Jackpot Lecce: sotto la gestione Corvino un patrimonio da 100 milioni
Il club capitanato dal visionario presidente Saverio Sticchi Damiani è riuscito a capitalizzare un lavoro che è partito solo 4 anni fa e che è destinato a fare le fortune e la storia di questo territorio
“Non siamo pagliacci”, le parole di Saverio Sticchi Damiani risuonano nell'etere da quando l'altra sera, in una puntata di Piazza giallorossa, ha risposto con cinque mesi di ritardo a risate e risatine di qualche tifoso che aveva commentato sarcasticamente le allora dichiarazioni del numero uno giallorosso e del direttore generale Pantaleo Corvino.
“I giocatori del Lecce valgono 100 milioni e in estate vedremo se abbiamo detto la verità".
La domanda è: esiste ancora qualcuno che non crede alle dichiarazioni di Sticchi Damiani? Da quando è diventato il presidente del Lecce ha parlato sempre poco e in maniera misurata, dimostrando sul campo lungimiranza e destrezza. Soprattutto, dimostrando di raggiungere gli obiettivi prefissati, a volte in anticipo, altre volte in tempo.
Il progetto-Lecce è da sempre tutto nella sua testa e si dipana man mano che riesce a trovare gli uomini giusti da inserire nel posto giusto.
La svolta con Pantaleo Corvino
Esiste un AC/DC nell'era Sticchi Damiani. Che non è sicuramente il famoso gruppo fondato da Angus e Malcom Young e nemmeno le epoche cristiane del prima e dopo. Ma siamo là. AC/DC per dire Avanti Corvino e Durante Corvino, in una sorta di bibbia calcistica in salsa salentina il cui leit motiv potrebbe essere Highway to Hell nella parte in cui dice:
No stop signs, speed limit
Nobody’s gonna slow me down
Like a wheel, gonna spin it
Nobody’s gonna mess me round
Cioè:
Nessuno stop, nessun limite di velocità
Nessuno riuscirà a farmi rallentare
Lo farò girare come una ruota
Nessuno mi farà perdere tempo.
Ed il Lecce del durante Corvino sembra non avere più limiti di velocità, nessun ostacolo a frapporsi tra l'obiettivo di crescita economico-finanziaria e quello strettamente sportivo.
Ormai sono 9 anni di gestione Sticchi, anche se inizialmente lo scettro di Presidente era detenuto da Tundo, ma dal 2015 al 2018 i giallorossi hanno dovuto faticare non poco per uscire dal pantano della Serie C, facendo letteralmente svenare i Soci che ogni anno hanno dovuto mettere le mani nella cassaforte personale per sostenere le spese del Club.
Nell'estate del 2018, il gol di Armellino sanciva la fine dell'incubo e l'inizio di una prima rinascita sportiva. Sportiva, non ancora economica. Perchè il Lecce che nella stagione 2018/19 gioca e vince la Serie B non fa stare tranquillo Saverio Sticchi Damiani che va ancora alla ricerca del miglior metodo per la sostenibilità.
La gestione Meluso si dimostra appena sufficiente dal punto di vista sportivo e insufficiente dal punto di vista economico, con molte spese e poche plusvalenze. Ottiene due promozioni, certo, ma anche una brutta retrocessione dalla Serie A nell'anno, non certo facile, del Covid. Il tutto a che prezzo? Altissimo. Alla fine di quella gestione i salentini non avevano un patrimonio tecnico, avevano speso molti soldi e non avevano ancora messo mano al settore giovanile, sorretto con qualche difficoltà dall'ottimo Delvecchio.
Nel 2020 la svolta. Arriva Pantaleo Corvino (poi anche Stefano Trinchera) con un solo compito: quello di creare un patrimonio tecnico a livello giovanile e per la prima squadra in grado di sostenere il Lecce attraverso le cessioni. Parallelamente, risollevare le casse del club che aveva ereditato dalla vecchia gestione un monte ingaggi elevato.
A distanza di 4 anni, le parole di Sticchi Damiani su Sky danno l'idea dei passi avanti compiuti:
Avevo un'idea precisa per il club, misurarci con realtà più forti con programmazione e sostenibilità. Sfruttando il grande lavoro dei nostri talenti in dirigenza, come Pantaleo Corvino. L'ho voluto fortemente ed è stato determinante insieme a Trinchera. Sono stati importanti fino dalla B e oggi raccogliamo i frutti. Abbiamo giocatori che hanno attirato l'attenzione e abbiamo ottenuto un risultato incredibile, cosa non scontata.
Cosa ha costruito Pantaleo Corvino in questi 4 anni?
Una mission resa possible solo grazie alle conoscenze e all'esperienza di Corvino. Suonerà come una sviolinata fine a se stessa ma mettendo sul piatto della bilancia gli aspetti positivi e negativi, alla fine il piatto che peserà di più sarà il primo.
Ha messo mani alla Primavera portandola dalla categoria 2 alla categoria 1 e ottenendo due salvezze ed uno Scudetto, un risultato non scontato perché vincere a livello giovanile è molto difficile e perché l'ultima volta era avvenuto 20 anni fa sempre per mano sua. Poi la storica partecipazione alla Youth League. Dal settore giovanile messo in piedi in 3 anni (escludendo il primo anno appena arrivato), sono usciti fuori profili come Gonzalez, Dorgu, Berisha e Burnete. E altri profili aspettano di fare il grande salto. Dietro, a livello delle altre Under, si stanno formando giovani salentini e tecnici e presto tutto questo lavoro verrà a galla.
Con la prima squadra invece ha ottenuto la promozione in A al secondo tentativo ed oggi i giallorossi si giocano la terza salvezza consecutiva con l'obiettivo di scardinare questo tabù del quarto anno in A di fila.
Ma non è il reale obiettivo del sodalizio giallorosso. Il Presidente Sticchi Damiani, se non lo ha già fatto, è destinato a rimanere impresso per sempre nella storia del Lecce. Questo club non si è posto limiti, se non quello di procedere a passi lenti e certi, e dunque nei prossimi anni si punterà a consolidare sempre di più il club in serie A sotto l'aspetto economico e tecnico, puntando un giorno a seguire le orme dell'Atalanta per i risultati sportivi.
Per ottenere questo risultato, la conferma di Corvino e Trinchera è d'obbligo. Lo ha ribadito Mencucci di recente in una intervista:
Corvino è una persona fondamentale nel progetto Lecce, siamo una società fatta da poche persone ma buone. Sticchi Damiani oltre alle sue capacità generali è molto legato alle persone di cui si circonda e anche a Corvino, un uomo importante perché altrimenti il Lecce non riuscirebbe a fare una Serie A con 16 milioni di euro di monte-ingaggi.
Prima di lui però era tornato sulla questione proprio Sticchi Damiani:
Realizzare questa visione non è stato semplice ma quando l’ho immaginata, ho subito pensato che la figura giusta fosse Pantaleo Corvino. Poi ci abbiamo aggiunto un giovane ma già esperto Stefano Trinchera e poi l’uomo dei numeri Sandro Mencucci, che ci ha permesso di fare un ulteriore salto di qualità.
Oggi il parco giocatori dei giallorossi ha un valore stimato di 100 milioni di euro, valutazione che potrebbe essere cresciuta in quanto la stima è stata fatta dai dirigenti leccesi a Gennaio scorso, come ha ribadito il Presidente:
Io e Pantaleo a gennaio abbiamo detto: “è vero che non stiamo prendendo nessuno ma abbiamo avuto richieste per una cifra vicine ai 100 milioni” ed in molti ridevano. Vedremo a giugno e luglio se abbiamo detto cose false. Forse pensano che siamo due pagliacci ma vi assicuro che non è così. Noi cerchiamo di fare le cose sensate, quelle giuste per il club. I giocatori che hanno il fuoco dentro per il Lecce resteranno con noi, quelli che pensano ad altre squadre saranno ceduti, sempre negli interessi del club.
Oltretutto con le partecipazioni agli Europei di Pongracic e Ramadani, i numeri potrebbero ancora impennarsi.
L'attualità consente al Club di vivere serenamente la sua avventura in Serie A, ai soci di godersi lo spettacolo e a Corvino di rallentare sul mercato. Il futuro invece promette bene perché con un patrimonio tecnico di questo spessore le basi per scrivere delle belle pagine di storia per questo club ci sono tutte.
Quale futuro per il Lecce e Corvino?
Le strade dovrebbero ancora potersi incrociare. Non sembrerebbe esserci più quel sentore di auto-allontanamento che si avvertiva nelle settimane scorse, quando, dopo l'epilogo di D'Aversa, sembrava esserci un futuro incerto a livello sportivo e un po' di malumori che serpeggiavano sui social tra i tifosi che avevano amareggiato lo stesso direttore generale.
Si va avanti. Si alza l'asticella come dice il Pres:
Dobbiamo provare a fare ancora meglio e di più. L’anno scorso avevamo una base di tanti giovani, quest’anno grazie alla cessione di Hjulmand abbiamo arricchito quella base, comprando tanti giocatori a titolo definitivo, rivelatisi importanti per la salvezza Quest’estate non abbiamo necessità di fare chissà quale cessione.
Che tradotto vuol dire che il mercato di Corvino potrebbe anche essere meno frenetico degli ultimi due. Non c'è necessità di rivoluzionare la Rosa ma solo di puntellarla ed eventualmente sostenere le partenze che potrebbero esserci con profili di pari o superiore valore.
Si parte come sempre da una budget di base a cui si aggiungerà una parte di eventuali cessioni. Il meccanismo ormai lo abbiamo imparato e non cambierà.
Ora l'obiettivo principale è la conferma di Luca Gotti che non appare scontata. E non per questioni economiche (l'accordo per il rinnovo era già stato raggiunto quando è subentrato a D'Aversa) o per questioni legate al parco giocatori a disposizione (che ha dimostrato in più occasioni di apprezzare).
Faranno una chiacchierata Gotti, Corvino e Trinchera. A me basta che da quell’incontro escano tutti convinti per ripartire con l’impresa più importante della storia del Lecce.
Così Sticchi Damiani nella sua recente ospitata in TV. Attendiamo dunque risvolti, probabilmente positivi, da questo incontro e poi chiudiamo in fretta questo campionato per proiettarci di diritto al calciomercato estivo 2024.