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Umberto Lanzilotto, otrantino doc di 56 anni ex calciatore professionista, che mancò per un soffio negli anni ’80 l'esordio in serie A, imprenditore creativo ed ecclettico oltre che animalista convinto, poi divenuto rappresentante provinciale e regionale dell’Ente Nazionale Protezione Animali, si è spento oggi in un caldissima domenica di fine giugno dopo aver lottato come un leone contro la malattia che in pochi mesi lo ha di fatto portato via.  

In tanti lo stanno celebrando e salutando in queste ore sui social, e tra questi emozionante il ricordo di Elio Paiano, collega giornalista. 

Il ricordo di Elio Paiano

Tanti i suoi successi e le sue sfide vinte - ricorda proprio Paiano -. Agli inizi del 2000 Umbertino come lo chiamavano tutti fondò il “Rifugio Orsa”, canile modello che rese Otranto uno dei primi comuni di Puglia libero dal randagismo e con l’istituzione del “cane di quartiere”. 

Da imprenditore invece era top. Rilevò in gestione un piccolo chiosco sul molo vecchio di Otranto per fondare il Maestrale con l’idea dei Dj set, delle performance artistiche, dei convegni sull’ambiente, e lo rese di fatto  uno dei punti di riferimento dell’estate nel Salento. Poi terminata la sua missione lo cedette. Lui una grande persona - conclude Paiano - amico vero di valore e valori.

Nel maggio scorso la scoperta del male incurabile

Solo all'inizio di maggio scorso ad Umberto era stato diagnosticato un male incurabile e si era sottoposto alle cure del caso. 

Di qualche settimana fa il suo ultimo posto, che parafrasava Vasco Rossi. “E già - scrisse - io sono ancora qua”, parafrasando il famosa brano. 

Umberto Lanzillotto lascia la cara moglie Erika ed il figlio Giovanni di soli 15 anni oltre ad un'intera comunità che affranta piange la sua triste ed inaspettata dipartita.

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