D'Aversa e Corvino via da Lecce!
Pantaleo Corvino e Roberto D’Aversa. Gli uomini che “stanno mettendo in ginocchio il Lecce”, che “non vogliono salvarsi”, che “sono incompetenti, non capiscono che deve giocare Tizio piuttosto che Caio”, che “non si rendono conto di cambiare il sistema di gioco” e che “pensano solo alle plusvalenze”.
Roberto D’Aversa: tecnico che ha più di 450 partite in carriera giocate da professionista. Più di 270 da allenatore. Pantaleo Corvino: 74 anni, un professionista nell’ambiente del calcio da più di 35 anni, senza dimenticare la gavetta da calciatore e gli anni tra i dilettanti. Più di 650 gare in serie A, per cinque volte è stato in B e di queste cinque in quattro stagioni ha vinto il campionato. Due professionisti accusati, da diversi tifosi o pseudo tali, “di non capire nulla” perché “al Lecce serve questo, non serve quest’altro”.
Due professionisti che in queste 27 giornate di campionato hanno tenuto il Lecce fuori dagli ultimi tre posti in classifica e che vengono accusati di “non sapere gestire la situazione”. Ma cari tifosi (non tutti!), fate veramente quando esprimete questi concetti? Siete connessi?
Ma da quali professionisti del settore arrivano queste critiche? Non certo da ex calciatori, da uomini laureatosi col massimo dei voti a Coverciano, ma da semplici tifosi.
Ma veramente volete credere che gente come D’Aversa e Corvino non siano coscienti del momento critico (di risultati e defezioni importanti di calciatori) che sta vivendo il nostro Lecce? Veramente volete credere che siamo in mano a degli sprovveduti? Perché se è così vi prego, intervenite pure.
Presentatevi in via Colonnello Costadura e chiedete di Saverio Sticchi Damiani e soci presentando il vostro curriculum vitae esponendo le vostre idee e progetti per salvare questo Lecce e addirittura la soluzione definitiva per provare a portarlo in Europa. D’altronde perché spendere soldi su professionisti del settore quando in città ed in provincia hai alcuni (ATTENZIONE NON TUTTI), tifosi da bar che sanno chi comprare e come schierare la squadra in campo.
A questo punto mi verrebbe da dire che sarebbe corretto, da parte di D’Aversa e Corvino, farsi da parte. Non avete il coraggio? Allora provate a salvare il Lecce e dimettetevi a fine stagione. Di voi non c’è bisogno, in giro per il Salento è pieno di gente (che nella vita fa tutt’altro mestiere) che è pronta a prendere il vostro posto, il vostro facile lavoro.
Domenica c’è il Verona, chissà D’Aversa e Corvino come staranno preparando la partita. Sicuramente giocando a dama. Meglio affidarsi a chi ha “il Lecce nel cuore” e sa chi schierare e chi comprare a gennaio. D’Aversa e Corvino via da Lecce! Speriamo siano gli ultimi mesi con voi.
Detto questo, proviamo a fare i seri. Il Lecce è in buone mani (societarie, dirigenziali e tecniche). Giusta la critica ma questa non deve scavalcare i ruoli e deve essere sana, costruttiva e non sarcastica.
Immaginate D’Aversa, Corvino o voi che state leggendo da un dentista: secondo voi direbbero o direste se un dente va tolto o meno ad un professionista? Immaginate D’Aversa, Corvino o voi che state leggendo da un contadino: secondo voi direbbero o direste come deve essere curata una pianta o un albero? Immaginate D’Aversa, Corvino o voi che state leggendo da un avvocato: secondo voi direbbero o direste come deve essere gestita una causa?
Immaginate D’Aversa, Corvino o voi che state leggendo davanti ad Alberto Paglialunga della DEGHI: secondo voi direbbero o direste come deve essere gestita un’azienda? Quello che voglio dire è rassereniamoci e rasserenatevi tutti. Facciamo lavorare chi nel calcio lavora ed è dentro da anni e anni.
Il calcio non è per tutti. I tifosi devono lasciare la gestione del Lecce a società, dirigenza e tecnico. In questo momento storico l'invito è di restare tutti uniti, perchè quando il presidente Sticchi Damiani invita tutto l'ambiente all'unità è un appello che non deve lasciar spazio a nulla: uniti si vince! Il club non è in mano a degli sprovveduti e ricordatevi sempre: se il Lecce si salverà a fine campionato sarà un ennesimo miracolo di tutta questa gente.