Un punto importante, la prestazione ancora di più
Pareggio a reti bianche tra Lecce e Roma al Via del Mare: l’analisi del giorno dopo
Non sono stati soltanto i ventisette tiri verso la porta avversaria scagliati dai salentini contro i dieci dei romani a far capire quale sia stato l'andamento della partita nella sua globalità, ma che tutti questi tentativi siano stati fatti contro una squadra come la Roma di De Rossi, quella stessa formazione in forte ascesa che punta a pieno titolo alla Champions e nelle ultime cinque partite ne aveva vinte quattro e pareggiata soltanto una.
Delusione per il risultato di zero a zero? A ripensarci un pochino e rivedendo mentalmente il film della gara si, anche se il punto (0-0) è importante guardando i risultati delle altre squadre impegnate nella lotta per non retrocedere e perchè segue la vittoria di Salerno. Quindi un po' di rammarico se si ripensa alle occasioni davvero ghiotte create e sprecate, ma di questa partita ci teniamo stretta (oltre al punto) soprattutto la prestazione, sontuosa al cospetto di una big di questo campionato.
Sono stati tanti gli aspetti positivi venuti prepotentemente fuori dalla gara disputata dal Lecce: innanzitutto la tenuta difensiva, davvero solida, con la diga (Ramadani-Blin) che davanti alla difesa aiuta non poco la performance dei centrali e dei terzini. I due centrocampisti erano davvero ovunque, prontissimi a tamponare ma anche a far ripartire velocemente l'azione. Dicevamo che di questo centrocampo a due se ne avvantaggia tutta la squadra (e l'abbiamo detto tante volte in passato che ci sembrava sprecato avere un elemento come il capitano in panchina) ma soprattutto Pongracic a Baschirotto che ora non si vedono più gli avversai arrivare lanciati in campo aperto.
Altro aspetto che abbiamo notato è quello di volere le due punte insieme in campo perchè, se è vero che devono imparare ad essere meno egoisti, se ne avvantaggerebbero entrambi, nello stesso tempo Piccoli regala fisicità e centimetri, l'ex Atalanta è prezioso sui calci da fermo ed, unitamente a Blin in campo, aumentano in maniera esponenziale i colpitori di testa.
Il 4-4-1-1 in questa fase regala quelle certezze che evidentemente servivano anche se qualche elemento è costretto agli straordinari per il bene del gruppo.
Altra nota positiva è la gestione della rosa da parte del nuovo allenatore, ci è sembrato in queste prime partite che non intenda lasciare nessuno indietro e probabilmente nei prossimi impegni assisteremo all'impiego dei più giovani (non è passata inosservata la convocazione di Burnete, nonostante l'impegno con la Primavera di due giorni prima) e dell'oggetto misterioso Pierotti. Oggi intanto in una fase cruciale della partita abbiamo riapprezzato l'impiego di Venuti a sinistra in sostituzione di uno spettacolare Gallo, ormai stremato.
Chiaramente non tutto è stato perfetto, soprattutto la precipitazione ed in qualche caso l'egoismo con il quale taluni hanno preferito il tiro in porta piuttosto che favorire il compagno posizionato meglio. Ma anche questa, a nostro parere, è una fase che deve essere gestita, perchè quando gli interpreti capiranno che la scelta più semplice è sempre quella che ripaga maggiormente, si sarà fatto un altro passo importante verso la piena maturità calcistica. Per gli osservatori, ma anche per il tabellino, è sempre meglio avere nello “score” un assist vincente che un tiro forzato e malamente sprecato. Questione di esperienza, i “salvatori della patria” non esistono, specialmente nel calcio.
Gotti sta entrando pian piano nella testa dei calciatori, con il suo modo di fare da gran signore e conoscendo le lingue ha la possibilità di parlare personalmente ed approfonditamente con tutti i componenti della rosa. Il lavoro che insieme al suo staff sta facendo è apprezzato da tutti e questo a prescindere dai risultati che sono pur sempre vitali nello sport.
Sabato alle 15.00 ci sarà un altro incontro proibitivo a Milano che vedrà i giallorossi contrapposti al Milan; eppure questo Lecce potrebbe tornare a sorprendere perchè Gotti ha scoperto risorse in organico che erano state colpevolmente sottovalutate in precedenza e, forte della sua grande conoscenza calcistica, mette in campo la squadra come meglio ritiene opportuno, solo per il bene del Lecce.