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3 anni fa quando è arrivato nel Salento lo conoscevano in pochi. Nel suo curriculum c’era solo Francia, con più di 100 presenze in Ligue 1 ed un percorso da protagonista in Ligue 2.

Il suo arrivo 

Pantaleo Corvino lo aveva scovato nell’Amiens e lo aveva immaginato come il regista di quella stagione in Serie B, con Baroni in panchina e Hjulmand schierato nel ruolo di mezz’ala.

Poi, però, il campo ha emesso un verdetto diverso: il danese è stato lasciato davanti alla difesa e Blin si è dovuto reinventare, rappresentando la prima alternativa di Morten ed anche una mezz’ala con caratteristiche più difensive, senza grande capacità di inserimento ma ottimo in fase di interdizione. 

Alexis Blin

L’avventura con la maglia del Lecce

97 presenze, 2 gol, entrambi fuori casa contro il Cosenza in Serie B ed a Bergamo nel massimo campionato, e 4 assist. Alexis non è il giocatore che ruba l’occhio in mezzo al campo ma, al contrario, il mastino che tutti gli allenatori desidererebbero avere in squadra. 

Professionista esemplare e leader indiscusso, Blin non ha mai alimentato polemiche durante la sua esperienza salentina, anche quando venivano compiute scelte diverse e lui non scendeva in campo con regolarità.

Nell’ultima stagione ha anche indossato la fascia di capitano, un riconoscimento prima all’uomo e poi al calciatore che, in queste tre stagioni, ha dimostrato un attaccamento fuori dal comune con un comportamento sempre corretto.

Fabio Lucioni

A Palermo con una colonia leccese

Lucioni, Di Mariano, Di Francesco, Ceccaroni ed adesso Alexis Blin. A Palermo, il centrocampista francese, ritroverà diversi ex Lecce, con i quali provare a riconquistare la Serie A. In Sicilia sono consapevoli di aver acquistato un mediano di categoria superiore, uno schermo davanti alla difesa che potrà garantire solidità a tutta la squadra.

Il Lecce, dal canto suo, cede un giocatore importante, dentro e fuori dal campo, un centrocampista che nelle ultime tre stagioni ha rappresentato la svolta del campionato. Quando tutto sembrava stesse per crollare, l’allenatore di turno lo schierava da titolare ed il rendimento dei compagni di squadra migliorava incredibilmente, con il Lecce che riusciva poi a riprendere in mano il campionato ed a ottenere il risultato sperato.

Blin chiude la sua avventura salentina con una promozione e due salvezze in 3 anni. Ha sempre festeggiato, quindi, ed al suo arrivo era difficile immaginare un percorso così netto e vincente. Ora un’altra avventura lo attende, senza mai dimenticare il Salento. La terra nella quale è nata sua figlia e della quale si è detto sempre innamorato. 

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