Gotti-Lecce e quella lezione sul calcio tenuta per Unisalento
Il nuovo tecnico del Lecce è stato ospite da remoto nel 2021 presso UniSalento per tenere una lezione sul calcio
Luca Gotti è da qualche ora il nuovo allenatore del Lecce e guiderà in panchina la squadra, nella delicata trasferta di sabato contro la Salernitana, per l'esordio ufficiale con i nuovi colori dopo l'esonero di D'Aversa. Il tecnico veneto ha affermato nella conferenza stampa di presentazione di non conoscere la città, venendo nel Salento solo per motivi calcistici, nelle vesti di avversario. Eppure, non è la prima volta che l'attuale tecnico giallorosso s'interfaccia con il mondo salentino. Nel 2021, infatti, è stato ospite presso il dipartimento di Scienze Giuridiche nel corso di Laurea di “Diritto e Management dello Sport", tenendo una lezione da remoto dal titolo “L'ordinaria complessità del calcio”. All'incontro erano presenti anche il direttore del dipartimento Luigi Melica, il presidente del Corso di Laurea di “Diritto e Management dello Sport” Attilio Pisanò e tanti ospiti illustri, con tanti ragazzi collegati, per sentire le parole di Gotti. Queste le sue dichiarazioni durante la lezione tenuta:
Sulla differenza tra il calcio e altri sport
A differenza di sport come la pallavolo o il basket, il risultato che condiziona il calcio non si costruisce punto a punto ma da un evento che avviene poche volte in una partita ed è slegato da una prestazione. Una squadra, ad esempio, può fare dieci tiri e nessun gol e un'altra, invece, un tiro e un gol, vincendo la partita.
Sulla tattica
Il compito principale della tattica dovrebbe essere quello di nascondere i nostri problemi per esaltare le nostre qualità. Nel preparare una partita sono tantissime le informazioni che utilizziamo e sono circa 400 items che prendiamo in considerazione per curare le varie fasi di gioco ma di questi solo alcuni, in realtà, incidono direttamente con il risultato finale delle partite.
Sul cambiamento tra secondo e primo allenatore
È un lavoro totalmente diverso. Collaborare con l'allenatore, e non avere la responsabilità, dando dei giudizi non è la stessa cosa di quando si è i primi. L'allenatore deve avere una visione d'insieme di più aspetti per far funzionare le cose.
Sulla gestione del gruppo squadra
E' fondamentale l'aspetto riguardante la relazione tra giocatori. Ognuno di noi ha una sua modalità d'interazione: ci sono alcuni allenatori che non parlano con i calciatori, fornendo solo istruzioni; a me, personalmente, piace spenderci del tempo per dialogare e avere dei feedback e credo che sia estreamamente importante all'interno di un gruppo squadra. L'allenatore ha il compito dell'assemblaggio, soprattutto quando arrivano giocatori da nazioni e culture diverse in un campionato difficile come quello italiano e non solo da un punto di vista tattico ma, anche, umano al di fuori dal campo.
Sui social
I tempi sono cambiati. Donadoni, con il quale ho collaborato da vice, diventava matto se qualcuno aveva il telefono in mano negli spazi comuni. A oggi questa cosa è impensabile: ricordo ai tempi del Chelsea, dopo una sconfitta importante in campionato, i giocatori appena finita la partita erano tutti con il telefono in mano. Oggi purtroppo è tutto diverso rispetto al passato. Bisogna accettare il cambiamento e cercare di gestirlo nel migliore dei modi.
Sulla conoscenza delle proprie risorse
Ogni persona è un sistema complesso. E'compito dell'allenatore farsi condizionare dalle acquisizioni che vede dai propri giocatori. Sono loro che scendono in campo e a volte riescono a fare delle cose migliori di come le avevi pensate, permettendoti di raccogliere spunti interessantissimi. Questa è la bellezza del calcio.