Corvino: "Società sana, reinvestiti i soldi delle cessioni"
Lecce, il punto finale sul mercato di Pantaleo Corvino
Pantaleo Corvino, a margine della presentazione di Giacomo Faticanti, ha parlato in conferenza stampa chiudendo di fatto il mercato in entrata dei giallorossi:
"Facciamo adesso la conferenza stampa per concludere il mercato sia perché non ci saranno ulteriori ingressi e anche perché io e Stefano Trinchera non saremo a Lecce la settimana prossima. Il nuovo ciclo è cominciato seguendo la solita strategia dei mercati alternativi, dei giovani e della patrimonializzazione. Non è facile cercare di coniugare l'aspetto finanziario a quello sportivo.
Questo nuovo ciclo è partito con la cessione di Hjulmand, la più importante della storia del Lecce. Abbiamo totalmente investito quella cifra incassata ed è stato possibile perchè siamo una società sana, senza acqua alla gola. Tutto questo operando anche sul monte ingaggi, acquistando giovani che hanno decisamente un peso differente considerando la loro prospettiva. Rispetto ad altri club della Serie A, abbiamo un monte ingaggi basso e credo tra i più bassi d'Europa. Non lo diciamo per vantarci, avevamo un compito e lo stiamo rispettando: eliminare uno squilibrio finanziario. In tutto ciò sono arrivati anche dei risultati sportivi e la nostra Primavera ha lo Scudetto.
Vogliamo alzare l'asticella, non è facile, vogliamo sentirci Davide per distruggere Golia. Guai però a sentirci noi Golia. Se mi vedete arrabbiato è perché la Serie A è un animale difficile da combattere e questo mi preoccupa. Non dobbiamo mai perdere le nostre caratteristiche".
Poi un pensiero al campionato:
"Appena partito ci sta dando già soddisfazioni. Abbiamo abbassato l'età media della Rosa, ora è a 23,2 anni. Siamo i più giovani d'Italia e nei primi tre club d'Europa. Abbiamo una rosa di 30 calciatori e 5 portieri, non a caso. Alcuni sono talmente giovani che ci crediamo, vogliamo aiutarli nella crescita strutturale, se lo facciamo è perchè ci crediamo. Su 25 calciatori di movimento, 17 sono nati dal 2000 al 2004: è un vanto. Ci sono 7 calciatori figli della Primavera".
Sul sistema di gioco e sui giocatori ha spiegato:
“Le strade per arrivare a Roma sono infinite. Abbiamo dimostrato che seguendo una strada (quella del 4-3-3, ndr) sono arrivati i risultati. Che sia 4-3-3 o 4-2-3-1 non cambia molto. Non è una strada molto differente.
Blin ha delle qualità e può giocare in più ruoli, scegliamo i giocatori per quello, per la loro duttilità. Strefezza può essere come Mertens e giocare da centrale ma lui può ricoprire più ruoli".
Il colpo inaspettato?
"Sono diversi. Pongracic, Oudin, Falcone, tutti derivanti da una strategia. Abbiamo fatto 15 cessioni e non era semplice nemmeno questo. Sono 29 operazioni complessive, e non avete idea di cosa ci sia dietro ad una sola. C'è stato tanto lavoro".