La sfida di Lucioni: Lecce-Benevento in bici per AISLA. L'intervista: "Mi sto allenando? Con Liverani è impossibile non esserlo già"
"L'ultima volta che sono andato in bicicletta c'avevo forse 8 anni". Con queste confortanti parole ci avviciniamo ad uno degli eventi sportivi dell'estate più attesi. Gli appassionati di ciclismo infatti saranno impegnati in questi giorni a guardare le varie tappe del Giro d'Italia, ma non è questo l'evento a cui noi facciamo riferimento, piuttosto ad un altro Tour, molto più appassionante e coinvolgente: la tratta Lecce-Benevento che vedrà coinvolti Fabio Lucioni, baluardo difensivo del Lecce, e alcuni suoi amici che hanno deciso di seguirlo in questa avventura.
Quella che poteva sembrare una boutade lanciata ai microfoni di DAZN qualche settimana fa, quando gli hanno chiesto quale pazzia farebbe in cambio della promozione in A con il Lecce, è diventata una vera e propria sfida con un significato molto più profondo rispetto all'intento goliardico iniziale. Un significato che lui stesso ci spiega: "Quella che era una battuta è diventata realtà. Molti dei miei amici infatti si volevano accodare a questa cosa e allora io e mia moglie abbiamo pensato di abbinarci una iniziativa solidale visto che è una cosa che facciamo già da qualche anno. Si tratta di una raccolta fondi in favore della ricerca contro la SLA".Proprio sua moglie Valeria è stata la scintilla che ha dato il via a queste iniziative. "Lei è fisioterapista. Uno dei suoi primi clienti era un malato di SLA. La condizione di quel ragazzo la colpì molto. Da qui l'idea di dare una mano a queste persone, alla loro associazione nazionale, per cercare di essere d'aiuto nel nostro piccolo". Iniziative lodevoli che fanno di Lucioni un signore del calcio, iniziative come quella di due anni fa quando mise all'asta la sua fascia di capitano raccogliendo circa 1500 euro.
Ancora top secret il percorso mentre le date sono quasi definitive, si parla del 30 Maggio come data di partenza e dell'1 Giugno come arrivo. Ci saranno delle soste lungo il percorso e l'evento sarà coperto mediaticamente da un amico che seguirà il gruppo scattando foto e realizzando filmati che poi saranno distribuiti sui vari social network. L'iniziativa sarà seguita anche da AISLA Italia: "Ci sarà una sottopagina nella pagina Facebook dell'associazione che sarà dedicata a questo evento. Ci saranno una locandina e tutte le indicazioni possibili su come seguirci e partecipare attivamente". Questo perché Fabio e Valeria hanno già trovato degli sponsor che accompagneranno questa iniziativa ed i cui proventi saranno donati interamente ad AISLA, tuttavia sarà messo a disposizione anche un IBAN affinché chiunque, cittadino o impresa, possa effettuare la propria donazione, dalla quale non si sottrarranno nemmeno i coniugi Lucioni.
Se dal punto di vista organizzativo ci siamo quasi, gli chiediamo a che punto siamo con la preparazione fisica: "Intanto direi che l'ultima volta che ho preso una bicicletta c'avevo 8 anni. Sono un po' arrugginito, quello si, però con Alessandro (Rucco, ndr) ed il suo gruppo stiamo cercando di studiare un itinerario che mi permettesse di fare tutto il percorso in tre giorni (circa 350 km). Devo dire che la distanza non mi preoccupa perché è impossibile non essere allenato con tutto il lavoro che ci ha fatto fare Liverani, è normale però che il ciclismo è un altro sport e si usano i muscoli in maniera differente. Mi conforta il fatto che abbiamo tutto il tempo e le soste possibili e che faremo in modo che tutti quanti possiamo arrivare al traguardo".
Ad attendere il gruppo a Benevento ci sarà un palco (ce ne sarà uno anche alla partenza a Lecce) allestito dall'organizzazione e ad aspettarlo qualche ragazzo affetto dalla SLA che vuole portare la sua testimonianza a sostegno dell'iniziativa.
A campionato finito, l'ultimo sforzo prima delle vacanze sarà quindi la Lecce-Benevento in bicicletta, un pensiero che gli gira per la testa già dal fischio finale di Lecce-Spezia: "Finita la partita i 25 mila del Via del Mare mi hanno subito ricordato che avrei dovuto mantenere l'impegno preso. Poi mentre festeggiavo è venuto Alessandro a dirmi che la mia bici era pronta e che me l'aveva regalata lui".
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